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Viaggio nell'Italia insolita e misteriosa.

Brolo, il paese dei gatti


di Ivano Barbiero



Venticinquesima tappa del nostro infaticabile viaggiatore che raggiunge la fantasia dei lettori puntualmente il sabato mattina, con cadenza quindicinale.[1]

Lasciata la splendida Toscana per rifugiarsi in Emilia-Romagna, bomboniera di storie al limite dell'incredibile, dagli Orsanti  alle emozioni che si vivono all'interno del Labirinto della Masone, un parco culturale realizzato nel 2015 a Fontanellato, in provincia di Parma, da Franco Maria Ricci, Ivano Barbiero risale la penisola per riportarsi in Piemonte, nell'estremo lembo nord della regione, in provincia di Verbania. La sua bussola ora punta su Brolo, frazione di Nonio, poche centinaia di anime che rimirano il lago d'Orta, ma soprattutto orgogliose dei loro colonie feline...


Anche nei giorni grigi e freddi è un luogo che merita sempre di essere visitato, non fosse altro in questo periodo per le numerose piante di mughetti fioriti e quelle dei calicantus invernali che hanno fiori altrettanto profumati. Parliamo di Brolo, frazione di Nonio, in provincia di Verbania, meglio conosciuto come il paese dei gatti. Un piccolo centro collinare, tutto in saliscendi, che conta 380 abitanti e che si affaccia sulla sponda occidentale del caratteristico e pittoresco Lago d’Orta. Si raggiunge percorrendo la strada provinciale da Omegna (tre chilometri) o da Gozzano (18 chilometri) e proprio come uno si aspetterebbe, lungo le vie e le stradine scoscese, si possono incontrare numerosi gatti che vengono accuditi e curati dagli abitanti del posto.

Non solo, altri amici a quattro zampe, si notano sui tetti e sui muri della case o compaiono su dipinti, piastrelle e murales raffiguranti. Quasi inutile sottolineare che si tratta del luogo ideale per i gattari di tutto il mondo e che viene visitato ogni giorno da diverse famiglie con bambini che si fermano a guardare i disegni raffiguranti i mici di ogni dimensione e ad accarezzare, quando capita, queste piccole creature che girano indisturbate nel paesino.

Perché questo sia ormai da anni il paese dei felini domestici ci viene spiegato da Graziella Cavestri e Giancarlo Beltrami che fanno entrambi parte dell’associazione “I Gatti di Brolo”.

“Tutto ebbe inizio il 10 ottobre 1756. Quel giorno, durante una seduta del consiglio della nostra comunità, i 18 capifamiglia chiesero al paese di Nonio di separarsi, a livello ecclesiastico, dalla Parrocchia di San Biagio. Il motivo?



Per raggiungerla, i brolesi erano costretti ad attraversare un fiume soggetto a piene, il Rio veloce. In quella circostanza i rappresentanti della nostra comunità dissero che avrebbero provveduto autonomamente ad arredare e gestire la nuova chiesa da dedicare a Sant’Antonio Abate. Presero inoltre l’impegno di costituire un beneficio economico per dare un’adeguata abitazione al futuro parroco impegnandosi inoltre a saldare tutte le pendenze economiche ancora in sospeso con la parrocchia di San Biagio di Nonio. Queste promesse lasciarono tuttavia scettici diversi abitanti di quest’ultimo comune. Ben presto molti noniesi iniziarono a dire, in tono canzonatorio: “Quand al vien parrocchia Brol, al ratta metrà su ul friol”, ovvero: “Quando a Brolo ci sarà la parrocchia, il topo si metterà il mantello. ‘Ferraiolo’ (friol) era il nome dato all’ampio mantello usato ancora nel Settecento-Ottocento dagli ecclesiastici.


Gli abitanti di allora della nostra piccola frazione presero la questione sul serio e, poco più di dieci anni dopo, riuscirono finalmente nel loro intento: ottenere l’edificazione della nuova parrocchia. Era il 27 aprile 1767 e il motto divenne:” È stata fatta la parrocchia a Brolo e il ratto ha messo il mantello”. Il giorno seguente venne anche inchiodato sulla porta dei notabili di Nonio un piccolo topo con addosso un mantello. Questo significava che “i gatti (i residenti di Brolo), avevano cacciato i topi con il mantello (gli abitanti di Nonio)”.

Questa leggenda locale, anni dopo, diede lo spunto per decidere di utilizzare la figura del gatto per dare al borgo un’entità con cui differenziarsi”. La tradizione popolare tramanda inoltre che successivamente la piccola frazione ingaggiò realmente diversi felini per scacciare i topi dal paese.

“Sì, perché i gatti in definitiva siamo noi - rimarca con orgoglio Graziella Cavestri - : questo è infatti il soprannome degli abitanti della nostra frazione. Ogni anno, la seconda domenica di luglio, celebriamo Il Ritorno dei Gatti sparsi per richiamare il centinaio di brolesi emigrati in diverse zone d’Italia e nel mondo e festeggiare gli oltre 250 anni della parrocchia di Sant’Antonio”.

Brolo è dunque meta di numerosi visitatori, che vi arrivano durante tutto l’anno per percorrere il Cat Lover.

Qui, i cartelli, in entrata e in uscita, raffigurano dei gatti, mentre quelli veri fanno la loro comparsa, improvvisa, sbucando dai vicoli o affacciandosi alle finestre, per la gioia dei bambini e di tutti gli appassionati dei mici.

Sulla strada principale, posizionato su un’aiuola, si erge un piccolo monumento, una scultura d’acciaio raffigurante un gatto, realizzato nel 2006 da Orlando Piazza, intento a scrutare il pittoresco panorama del Cusio. Vi è anche la Strescia del Gat, una stradina pedonale, trasformata in un piccolo museo di arte urbana, decorata con piastrelle di ceramica a tema felino realizzate dagli artisti del paese. Identico discorso per le insegne e i dipinti posti sulle porte delle abitazioni e i panettoni di cemento ispirati in qualche caso ai numerosi personaggi delle fiabe o dei cartoni animati: Silvestro, Fritz the Cat, Tom l’acerrimo rivale del topo Jerry, il Gatto con gli stivali, lo Stregatto, Garfield. Completano l’eccentrico percorso del ‘Girogatto’, tra stradine e piazzette silenziose, l’opera il Gatto furioso di Giorgio Rava. C’è anche posto per i Gatti nell’arte e per la Duchessa con Matisse, Minou e Bizet, rivisitazione dei classici della pittura in chiave felina.



Note


[1] In:

https://www.laportadivetro.com/post/viaggio-nell-italia-insolita-e-misteriosa-24;

https://www.laportadivetro.com/post/viaggio-nell-italia-insolita-e-misteriosa-23;

https://www.laportadivetro.com/post/viaggio-nell-italia-insolita-e-misteriosa-21;

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