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Viaggio nell'Italia insolita e misteriosa

Messer Tulipano 2024 al Castello di Pralormo. Un inno alla Primavera e alla bellezza in fiore


di Ivano Barbiero  


Ventisettesima tappa alla ricerca dei luoghi misteriosi che caratterizzano il nostro Paese.[1] Ivano Barbiero, dopo il viaggio all'interno dell'Abbazia di San Benedetto in Polirone (Mantova), che ha riportato l'orologio della storia sulle vicende di Matilde di Canossa, la nobildonna di origine longobarda che si schierò a favore del Papato nella lotta per le investiture e contribuì a piegare l'imperatore Enrico IV davanti al Papa Gregorio VII, ritorna in Piemonte, nel Castello di Pralormo, in provincia di Torino, ma a meno di trenta chilometri da Alba, dove si apre domani la mostra botanica Messer Tulipano, che proseguirà fino al 1 maggio. Da qui la decisione di anticipare la rubrica di sette giorni e dalla tradizionale collocazione del sabato.


La primavera sboccia nel parco del castello di Pralormo, dove da 24 anni si celebra una magnifica fioritura di oltre100mila tulipani e narcisi. Questo spettacolo naturale è un inno alla bellezza e alla rinascita, un’esplosione di colori e profumi che annuncia la fine dell’inverno.

Tra le varietà di fiori, spiccano i tulipani botanici, autentici gioielli della natura. Ma non è tutto: un percorso segreto nel sottobosco svela tulipani che hanno affascinato gli amanti dei fiori sin dal 1600. Tra questi, il pappagallo, la viridi flora, i fiori di giglio e i frills dalle punte sfrangiate.


Il parco, progettato nel XIX secolo dall’architetto di corte Xavier Kurten, è un’opera d’arte verde. Le aiuole dalle forme sinuose si snodano tra alberi secolari, mentre il sottobosco ospita muscari, narcisi e giacinti.

Ma c’è di più; scenari mozzafiato si aprono tra le fronde degli alberi. Il Colle di Cadibona e il Monterosa fanno da sfondo a questo giardino incantato. L’architetto Kurten ha saputo creare effetti scenografici che sorprendono e deliziano i visitatori: vedute suggestive, colori vibranti, angoli romantici.

E gli alberi? Oltre a decorare il paesaggio con il loro fogliame cangiante, sono stati posizionati ad hoc per attirare specie di uccelli. Ascoltare il loro canto in questo luogo magico è un’esperienza unica.

Infine, un giardino segreto si nasconde in una zona separata del parco. Un luogo dove la natura si esprime con tutta la sua bellezza e dove ogni passo rivela un nuovo incanto. La serra in vetro e ferro dei Fratelli Lefebre, costruita sul finire del XIX da Carlo Bearudo di Pralormo, nonno degli attuali proprietari, è la protagonista in una zona separata del parco all’inglese. Questo spazio sembra quasi un giardino segreto.

La serra è addossata alle spesse mura in mattoni del castello, esposta a lato sud in pieno sole. Grazie a questa struttura, la Contessa Matilde poteva coltivare piante e fiori che altrimenti non avrebbero sopportato i rigidi inverni piemontesi. In ottobre e marzo la serra si trasforma in un vero e proprio Jardin d’hiver con agrumi profumati, piccole piante da frutto e orchidee. Sul bancone della serra, proprio di fronte alle vetrate, c’è una collezione di piante succulente che trascorre tutta l’estate offrendo fioriture rare e preziose.

Quest’anno il padiglione dell’Orangerie, nato per ritirare in inverno le piante di agrumi, ospita l’argomento “la Carta”. Questo materiale dalle mille sfaccettature è onnipresente nella società odierna. La sua storia è lunga e complessa, dai primi antenati come il papiro (ottenuto con lunghi procedimenti dal midollo della pianta che cresce in Egitto, sul delta del Nilo) all’invenzione della carta in Cina. Quest’ultima veniva ottenuta da piante come il bambù e attraverso la macerazione degli stracci, con un procedimento a lungo tenuto segreto e diffusosi nei secoli dalla Cina al Giappone, dal Medio Oriente all’Europa. Partendo proprio dalla botanica, la carta viene presentata in tutte le sue forme.

Nell’area denominata “Carta, penna e calamaio” si ammirano preziosi manoscritti antichi dall’Archivio del Castello, esercizi e virtuosismi di calligrafia che ricordano il faticoso lavoro dei monaci amanuensi prima dell’invenzione della stampa. Inoltre, una collezione interessante di penne: dalla penna a piuma bianca con cui è stato firmato un matrimonio di famiglia a Campidoglio, nel 1929, alla penna dono del Quirinale e la futuristica “penna del futuro”. Troverete anche manuali di calligrafia e una bellissima collezione di carta da lettere dell’Archivio del Castello, oltre a calamai da viaggio, fra cui quello che veniva attaccato alle briglie dei cammelli per scrivere e firmare i contratti di vendita nei mercati di animali. Non manca il pennino dedicato alla Mole Antonelliana con la sua forma iconica. Infine, al centro del padiglione Orangerie, dedicato alla cartapesta (papier-mâché), si ammira una riproduzione fatto con questo materiale del monumento simbolo di Torino, alto 2 metri e mezzo.



Ogni anno, inoltre, il Castello di Pralormo ospita e dà visibilità a realtà impegnate nell’affrontare problematiche sociali. Per l’edizione 2024 è la volta di Specchio di Tempi, rubrica ideata dal direttore Giulio De Benedetti e inserita per la prima volta, il 17 dicembre 1955, nella pagina di cronaca di Torino del quotidiano La Stampa, dove continua ad essere pubblicata. È la parte del giornale rigorosamente riservata ai lettori che possono scrivere pareri, raccontare esperienze personali, denunciare ingiustizie e disfunzioni della società o degli apparati pubblici e privati. Altrettanto importante è lo spazio riservato quest’anno all’attuale tematica sulla sostenibilità ambientale. Come “Comieco”, la cui finalità è il riciclo e il recupero degli imballaggi di origine cellulosica.


Il Castello di Pralormo e Messer Tulipano sono stati inseriti nel Circuito Mondiale dei Giardini di Tulipani, selezionati dalla World Tulip Society, in occasione del World Tulip Summit 2019 all’Aia, in Olanda.


In questi ultimi anni la rassegna floreale del Castello, ha fatto fiorire anche la Città di Alba con migliaia di tulipani ed ha così contribuito al prestigioso concorso internazionale “Communities in bloom-Collectivités en fleurs” per la quale la capitale delle Langhe ha ricevuto la massima valutazione e la medaglia di bronzo. Inoltre, Messer Tulipano ha donato migliaia di bulbi per donare bellezza anche al centro storico di Chieri, Cuneo e a Torino in piazza Emanuele Filiberto.

Da segnalare infine che da quest’anno si inaugura anche la nuova stagione di aperture al pubblico del castello. In programma due itinerari: uno dedicato alla vita quotidiana in un’antica dimora tra cantine, cucine, camere da pranzo e saloni d’onore e l’altro rivolto agli appassionati di ferromodellismo. E’ il Trenino del Conte, uno stupefacente impianto d’epoca, che occupa tre sale, su cui viaggiano treni in scala 0, tra paesaggi dipinti sulle pareti, gallerie scavate nei muri e un interessante scalo merci.



Note

[1] In:

https://www.laportadivetro.com/post/viaggio-nell-italia-insolita-e-misteriosa-24;

https://www.laportadivetro.com/post/viaggio-nell-italia-insolita-e-misteriosa-23;

https://www.laportadivetro.com/post/viaggio-nell-italia-insolita-e-misteriosa-21;



 

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