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Terminata la missione di Biden Israele, seconda fase di guerra: "La Striscia di Gaza sarà ridotta"

Aggiornamento: 29 ott 2023



Israele e USA, al termine di un lungo incontro con il Gabinetto della Guerra guidato dal primo ministro Benjamin Netanyahu, hanno concordato una precisa linea di comportamento verso la popolazione civile della Striscia di Gaza: si garantirà forniture minime di cibo, medicine e acqua alla Striscia di Gaza a condizione che nulla arriverà alle organizzazioni terroristiche palestinesi. La decisione si aggiunge alle prime esternazioni della Casa Bianca, da cui si è dedotto la volontà di accordare a Tel Aviv mano libera per una nuova fase di guerra, alla quale in parallelo corrono altre iniziative di Washington per spezzare qualunque filo di solidarietà per il popolo palestinese e sostegni finanziari per Hamas e le altre organizzazioni islamiche. In proposito, il ministero del Tesoro statunitense ha deciso di imporre impone sanzioni alle persone legate ad Hamas a Gaza, Sudan, Turchia, Algeria e Qatargate.

Tra l'altro, a rendere più verosimile l'inizio di una nuova fase di guerra, il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen (nella foto) ha accennato all'annessione di Gaza: "Alla fine di questa guerra, non solo l'organizzazione terroristica di Hamas non sarà più a Gaza, ma anche il territorio di Gaza diminuirà". Benzina che viene gettata sul fuoco: i palestinesi hanno un motivo in più per temere sulla loro sorte.



Nel frattempo, mentre è in corso un attacco contro Israele da parte di miliziani palestinesi dal Libano con missili anticarro (foto in naso), il ramo asiatico dell'organizzazione terroristica di Al-Qaeda invita i musulmani di tutto il mondo a compiere attacchi nei Paesi occidentali in segno di sostegno ai palestinesi.


Sui social, circola da alcune ore una drammatica corrispondenza di Marie-Armelle Beaulieu, caporedattrice di Terre Sainte Magasine, che vive a Gerusalemme. Il suo racconto di questi momenti terribili per la sorte di milioni di esseri umani:


"La comunità latina di Gaza non ha seguito l'ordine di evacuazione. I cristiani della parrocchia hanno preferito restare insieme nei locali della parrocchia e della scuola. Non ha elettricità e non ha più acqua perché non c'è più carburante per la pompa che attingeva pozzo. Aspettano nella preghiera, nel silenzio. Aspettando la morte. Sperando nel Signore. Non ho parole. La loro fede mi edifica. Tremo di paura. Li affido al Signore. Anche la comunità ortodossa del suo quartiere prega nella sua chiesa. Anche lei ha scelto di non seguire l'ordine di evacuazione. Per andare dove? Come ? Senza alcuna famiglia o aiuto nel sud. Sono palestinesi come la maggior parte dei cristiani locali. I convogli diretti al sud sono stati bombardati. Il sud è bombardato. Il confine meridionale con l'Egitto è chiuso. La situazione umanitaria è catastrofica. [Come evacuare] in mezzo alle macerie? Le suore di Madre Teresa non volevano lasciare indietro i disabili di cui si prendono cura. Quindi sono rimasti tutti. Per pregare insieme per un miracolo. Morire insieme, se è così."


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