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Rifugiati: non basta più una giornata... nel mondo sono 108 milioni

di Mercedes Bresso

Giovedì scorso, 29 giugno, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, ho co-presieduto una riunione congiunta delle Commissione per lo Sviluppo, Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e sottocommissione per i diritti dell’uomo al Parlamento europeo. Mentre la comunità internazionale riconosce la migrazione come una questione centrale per lo sviluppo dell’Agenda 2030[1], il numero di rifugiati e la loro durata media di permanenza ha continuato a crescere. Attualmente il numero di persone sfollate forzatamente è di 108 milioni in tutto il mondo, tra questi circa 35 milioni sono rifugiati, e i paesi a basso e medio reddito ospitano il 76% dei rifugiati del mondo. Queste persone devono affrontare le sfide economiche, di sviluppo, di vita. Chi è costretto a fuggire ha il diritto di essere protette e a ricostruire le loro vite, senza distinzioni.

Il nostro dovere è affrontare la cause profonde che costringono le persone a lasciare le loro case, creando condizioni che contribuiscano alla prosperità e alla stabilità nei paesi d’origine, lavorando per soluzioni durature, in particolare nelle crisi dimenticate, che sono molte.

Le esecuzioni capitali in Iran e l'impegno dell'Europa

Inoltre vorrei ricordare la tragedia dell’Iran, una vicenda per la quale mi sono impegnata in prima persona nelle scorse settimane, incontrando i cittadini iraniani dell’Unione Attivisti Europei e aderendo alla loro campagna di patrocinio politico dei condannati a morte. Parliamo di un paese in cui quotidianamente sono negati i diritti fondamentali della persona, nel quale ogni 6 ore viene eseguita una condanna a morte, che ha obbligato il 10% della popolazione, 8 milioni di persone, ad abbandonare il loro paese. Una tragedia che coinvolge soprattutto le donne e le giovani generazioni, cui viene rubato il futuro.

Il Parlamento Europeo è impegnato a trovare un equilibrio per un sistema di asilo europeo, sulla base dei principi di solidarietà, che sia concreta, significativa ed efficace. Il tempo stringe, è un obiettivo che dobbiamo raggiungere prima delle elezioni, perché i cittadini europei ci guardano e chiedono risposte. Le difficoltà emerse dal Consiglio Europeo di questi giorni, con il rifiuto di Polonia e Ungheria di sottoscrivere qualsiasi documento conclusivo, non è sicuramente un buon segnale.

Ricordo inoltre che la riforma in discussione in questi giorni è già meno ambiziosa rispetto a quella proposta dal Parlamento nel 2018. Alcuni sostengono che uno dei problemi di questi paesi sia legato anche alle modalità con cui si è giunti a questo accordo, tramite un voto a maggioranza qualificata; è però giunto il momento di superare il principio dell’unanimità come guida delle decisioni politiche dell’Unione Europea, un passo indispensabile per il nostro futuro.


Note


[1]L'Agenda 2030 ha tracciato anche un programma di azione per la transizione ecologica, tema che Mercedes Bresso discute alla Festa dell'Unità di Rivoli, nella serata di domenica 2 luglio, in un dialogo a tre voci che vede la partecipazione di Michele Ruggiero e di Ermanno Torre della segreteria del Pd di Torino. Di Mercedes Bresso ricordiamo i suoi precedenti interventi sulla transizione ecologica in:





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