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“Transizione ecologica”: speriamo che sia la volta buona

Aggiornamento: 1 lug 2023

di Mercedes Bresso

Il lavoro scientifico, da economista, di Mercedes Bresso, è stato in larga parte dedicato all’economia ecologica, cioè a studiare il rapporto fra economia e ambiente e a individuare e proporre gli strumenti migliori per realizzare quella che una volta si chiamava “riconversione ecologica dell’economia” e che oggi viene indicata come “transizione ecologica” o come “lotta e adattamento al cambiamento climatico”, ma quest’ultima definizione è restrittiva perché limita il campo d’azione a uno solo, anche se forse il più importante, dei molti settori per i quali è imperativo migliorare il rapporto fra specie umana e ambiente naturale. Ci è parso dunque naturale raccogliere su questi temi le riflessioni e gli spunti di Mercedes Bresso, fin dal primo numero sostenitrice e collaboratrice de La Porta di Vetro. Si tratta di temi strategici e vitali per il nostro paese e per l’Unione Europea che necessariamente devono avviarsi su un percorso virtuoso, conciliando la domanda dì sostenibilità ambientale e sociale con la necessità, inevitabile, di tenere in conto le esigenze delle famiglie e del sistema economico e produttivo, nonché dei rapporti con il resto del mondo.


Troppe volte in quasi cinquant’anni di lavoro su questi temi – cominciai quando fu pubblicato il rapporto del Club di Roma, “I limiti dello sviluppo”, nel 1972 – ho visto l’entusiasmo di quanti ne avevano capito l’importanza, risospinto indietro alla prima crisi economica. Col risultato che ogni volta ci diciamo che non c’è più tempo, che il momento è adesso… e che le “esigenze dell’economia” rallentano, frenano, spengono gli entusiasmi, al punto che le nuove generazioni, quelle di Greta, forse non sanno quanto i loro slogan e le loro richieste assomiglino a quelle che i giovani della mia generazione rivolgevano ai potenti di allora.Se non vogliamo che questa storia si ripeta dobbiamo al tempo stesso essere audaci ma anche ragionevoli e concreti. E ricordare che è difficile spiegare a chi non arriva a fine mese che occorre sacrificarsi per le generazioni future. Conciliare benessere degli esseri umani, anche dei miliardi che non hanno ancora di che vivere decentemente, con la tutela dell’ambiente è operazione da far tremare i polsi ma non impossibile. Occorrono coraggio, determinazione, sapere, immaginazione. E tanto, tanto, lavoro. Mai come in questo caso è vero il memento dell’ecologia che “non ci sono pasti gratuiti”. Proverò quindi a fare una serie di modeste proposte, basate sui tanti anni di studi e anche di esperienze sul campo come presidente di Provincia e Regione, oltre che di parlamentare europea, per realizzare una transizione ecologica che possa trovare il convinto appoggio dei cittadini, senza il quale nessun cambiamento vero sarà mai possibile. E mi farebbe piacere se dai miei articoli si sviluppasse una discussione con altre esperienze e proposte.

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