La guerra in Medio Oriente sta per entrare in una fase nuova
- La Porta di Vetro
- 14 giu
- Tempo di lettura: 3 min
I rischi di una incontrollabile escalation tra Israele e Iran

"La guerra è ora passata a una fase nuova e completamente diversa". Non ha dubbi Amos Harel, uno dei più attenti editorialisti di Haaretz, quotidiano di Tel Aviv, l'evoluzione del quadro mediorientale dal 7 ottobre 2023, dal giorno dell'incursione terroristica di Hamas e dalle ritorsioni crescenti di Israele nella Striscia di Gaza e in Libano, con l'attacco di ieri, 13 giugno, all'Iran, denominato "Rising Lion" (a lato, il frame di un video diffuso dal Mossad di un'infiltrazione di agenti israeliani in territorio iraniano).
I cacciabombardieri israeliani hanno colpito obiettivi industriali, il principale impianto nucleare iraniano nella provincia centrale di Esfahan, Natanz, preso di mira più volte, un altro sito per l'arricchimento nucleare e zone residenziali di Teheran, uccidendo capi militari e scienziati.[1] Complessivamente, secondo l'agenzia di Stato iraniana IRNA, il bilancio è di 78 vittime e 320 feriti. Cifre che sono stati divulgate dall'inviato dell'Iran all'Onu, Sa'eed Iravani, prima di una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Le reazione militare iraniana non si è fatta attendere. Contro Israele sono stati lanciati almeno 150 missili che hanno ferito, secondo Haaretz, almeno 40 persone, due in condizioni critiche. Ma il numero dei feriti sarebbe aumentato a 63, come scrive il Jerusalem Post, alla mezzanotte, ora italiana. La maggior parte dei missili iraniani, aggiunge il quotidiano, sarebbe stata intercettata dal sistema americano THAAD o avrebbe mancato il bersaglio. Per il ministro della Difesa Katz l'Iran ha oltrepassato la linea rossa sparando contro i centri abitati. Intanto, Israele ha annunciato la chiusura delle ambasciate israeliane in tutto il mondo e il rafforzamento dei protocolli di sicurezza delle istituzioni ebraiche.
Sull'altro fronte della guerra, in un lungo articolo il quotidiano on line Tehrantimes ha descritto le operazioni pianificate dal Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC), che ha lanciato diverse ondate di missili balistici su Israele, riuscendo a colpire decine di basi militari e di spionaggio, nonché alcuni siti di produttori di armi. Secondo l'IRGC, "le immagini satellitari e l'intelligence mostrano che dozzine di siti strategici sono stati presi di mira con successo, nonostante le affermazioni del nemico di intercettazione". Inoltre, si legge ancora nel servizio, "i filmati catturati dai residenti israeliani mostrano anche danni in più punti di Tel Aviv. Anche il porto di Haifa è stato preso di mira. I funzionari iraniani hanno detto che nelle prossime ore verranno lanciate nuove ondate di attacchi dalle forze della Resistenza alleate nella regione."
In un passaggio, che assomiglia a una velina di regime, si denuncia si accusa Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e NATO di avere aiutato Israele nel tentativo di contrastare i missili iraniani, sforzi tuttavia "inferiori alle aspettative". Del resto, gli attacchi hanno coinciso con un discorso del leader della rivoluzione islamica, l'ayatollah Seyyed Ali Khamenei, che ha promesso che le forze armate iraniane avrebbero reso Israele "impotente". In un messaggio televisivo, diffuso dalla IRNA, la guida spirituale del regime è stata esplicita nel minacciare Israele di andare incontro "a una vita cupa".Tehrantimes sottolinea poi che prima dell'operazione, il capo dell'IRGC Mohammad Pakpour aveva avvertito che la rappresaglia dell'Iran avrebbe aperto le "porte dell'inferno" per Israele, descrivendo gli attacchi come "amari e dolorosi". Inoltre, il presidente del parlamento iraniano Mohammad Baqer Qalibaf ha affermato che mentre il regime sionista ha avviato il conflitto, l'Iran ne determinerà la conclusione. In proposito, si cita anche l'abbattimento di "almeno due caccia F-35 israeliani.
Note
[1] https://www.laportadivetro.com/post/israele-ha-rotto-gli-indugi-bombe-su-teheran-e-siti-nucleari
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