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Torino, in Sala Rossa la ventilata cessione della Stampa

Aggiornamento: 3 ore fa


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Una proposta di Ordine del giorno sul "caso La Stampa", sulla ventilata cessione del gruppo Gedi [1] è stata depositata oggi, venerdì 7 novembre, in Consiglio Comunale. A firmarla congiuntamente sono i consiglieri comunali di Torino Pierino Crema e Claudio Cerrato (Pd), Tiziana Ciampolini (Lista civica Torino Domani) ed Elena Apollonio (Demos). Inoltre, i consiglieri hanno anticipato che chiederanno, se la situazione non precipita, che la proposta sia messa all'Odg del Consiglio ( ex art 93 regolamento), con l'intenzione di un passaggio ulteriore in Commissione lavoro, invitando l'Ordine dei Giornalisti del Piemonte, il sindacato Stampa subalpina e il Comitato di redazione della testata.


Preoccupazione e nessuna intenzione di girare la testa dall'altra parte. Questo il senso dell'intervento dei quattro consiglieri comunali che richiamano il sindaco Lo Russo a la Giunta ad intervenire sulla proprietà del Gruppo Gedi (famiglia Agnelli-Elkann) dopo che questa si è rifiutata a incontrare i rappresentanti della redazione de La Stampa. Un atto grave, scrivono Crema, Cerrato, Ciampolini e Apollonio, e di autentica disattenzione nei confronti di tutte le maestranze che operano all’interno del giornale locale e regionale, che costituisce un presidio essenziale di democrazia, partecipazione e pluralismo, la cui indipendenza va garantita anche nei processi di trasformazione industriale. Di conseguenza, si osserva, la possibile cessione de “La Stampa” solleva serie preoccupazioni sul piano: occupazionale, per il rischio di tagli o esternalizzazioni a carico dei giornalisti e del personale tecnico e amministrativo, nonché per l’impatto sull’indotto (tipografie, distribuzione, servizi); culturale, poiché la perdita del radicamento torinese di una testata storica priverebbe la città di un punto di riferimento identitario; simbolico, in quanto rappresenterebbe un ulteriore tassello del distacco della famiglia Agnelli Elkann dal capoluogo piemontese, che ne ha sostenuto la crescita industriale ed economica per oltre un secolo.

Il Gruppo torinese GEDI, infatti, controllato dalla holding Exor della famiglia Agnelli-Elkann, dopo la vendita di alcune testate locali e dell’Espresso si appresterebbe, secondo indiscrezioni giornalistiche, a rinunciare alla sua testata principale, “La Stampa” e che sarebbero in corso anche le trattative per la cessione di La Repubblica e delle emittenti radiofoniche del gruppo (Radio Deejay a Radio Capital). Tra i soggetti interessati viene indicato il gruppo NEM (Nordest Multimedia), già protagonista di acquisizioni di altre testate locali italiane negli ultimi anni. Le valutazioni circolate in merito alla testata e rese note, parlano di una cifra compresa fra 50 e 60 milioni di euro, con un possibile accordo da perfezionare entro la fine del 2025. Cassa per la Famiglia.

Nel testo, si ricorda poi il peso del Gruppo in Italia e a Torino: secondo il Report di sostenibilità GEDI 2024 indica un organico complessivo di 1.343 dipendenti, di cui una parte significativa impiegata in Piemonte. Per La Stampa, si stima una redazione di circa 170 giornalisti, con prospettive di ulteriori 20 uscite o prepensionamenti nel corso del 2025. Le più recenti rilevazioni di diffusione (carta + digitale) attestano per La Stampa 67.779 copie pagate a livello nazionale, con un calo di circa l’11% rispetto all’anno precedente, segno di una fase generale più complessa, ma ancora di grande rilevanza per il sistema informativo piemontese. Ma nel contesto cittadino e industriale torinese si registra, parallelamente, un progressivo disimpegno della famiglia Agnelli da attività simboliche e produttive storiche: dalla nascita di Stellantis e il ridimensionamento della presenza diretta in Iveco, fino alla messa in vendita di immobili e sedi di pregio come Villa Frescot, il Lingotto e le cliniche del Cemedi.


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