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Reddito di cittadinanza sospeso: Torino alla ricerca di soluzioni

di Pierino Crema


Domani alle 16,30 a Palazzo Civico si riuniranno la 3a e 4a commissione del consiglio comunale di Torino con all'ordine del giorno la questione intricata ed esplosiva della sospensione del reddito di cittadinanza, un provvedimento governativo che ha provocato notevoli ripercussioni sulle amministrazioni comunali. Sul tema, ospitiamo l'intervento di Pierino Crema, consigliere Pd.



Abbiamo deciso di convocare 2 commissioni consigliari (3a Lavoro e commercio, 4a Politiche sociali e sanità) con gli assessori Jacopo Rosatelli e Gianna Pentenero perché riteniamo importante informare i consiglieri comunali, le Circoscrizioni e gli organi di informazione su cosa sta succedendo. Nelle giornate di giovedì e venerdì scorsi oltre 160.000 persone o famiglie che percepivano il reddito di cittadinanza si sono visti recapitare dall’INPS un SMS che recitava: “Domanda RDC sospesa come previsto da art. 13 del DL 48/2023 Conv. Legge 85/2023. In attesa eventuale presa in carico da parte dei Servizi Sociali”. Oltre 4000 di quei messaggi sono arrivati a cittadini torinesi. Ovviamente il tutto senza nessuna comunicazione preventiva a Comuni e a Consorzi Socioassistenziali che gestiscono i servizi sociali. Il messaggio fa pensare che se mi rivolgo ai servizi sociali potrei avere ancora un aiuto economico, ma con quali risorse?

Ma non erano tutti “fannulloni” che stavano sul divano e che non lavoravano perché era più conveniente il Reddito di Cittadinanza? Il che impone una successiva domanda: se le cose stanno così perché dirgli di rivolgersi ai servizi sociali?

L’altro dato emergente è che il problema non è solo del Mezzogiorno d'Italia: i torinesi che usufruivano del reddito di Cittadinanza erano oltre 10.000; a più di 4000 è arrivato l’ SMS citato. Di questi, 250 si sono rivolti all'indomani del ricevimento dell'SMS ai servizi sociali, mentre è ancora da chiarire la posizione dei detentori della social card/ carta acquisti chiamata “dedicata a te” che prevede l’erogazione una tantum di 382,5 euro per le famiglie con ISEE inferiore ai 15.000 euro. Quanti sono a Torino i potenziali utilizzatori?

Infine emerge l'incapacità della Pubblica Amministrazione di coordinamento e di informare su quanto sta accadendo ai diversi livelli della Pubblica Amministrazione che sono coinvolti nelle scelte del Governo. E non è la prima volta che accade. Ma questa volta penso si sia oltrepassata la soglia del rischio per i Comuni che rischiano così di essere gli obiettivi delle tensioni che si stanno creando.

Si è azzerato i reddito di cittadinanza per oltre 160.000 cittadini senza che siano definite circolari, modalità applicative e piattaforme su cui attivare le nuove procedure per l’assegno di inclusione che prevede un contributo economico a partire da 480 euro e con aggiunte in base all’affitto e alla composizione ed età dei componenti del nucleo (attivo dal 1° gennaio 2024). Stessa cosa per l’assegno che interessa i corsi di formazione per chi è in grado di lavorare, 350 euro mensili per un arco temporale massimo di 12 mesi, strumento che dovrebbe partire da settembre 2023.

Domani in commissione confidiamo quindi, di poter dare una fotografia della situazione che coinvolgerà in maniera pesante anche il Comune di Torino e i suoi servizi sociali.

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