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La Posta della Porta di Vetro

Aggiornamento: 16 giu

Riceviamo da Giorgio Ardito


Nel 2024 in Iran (91 milioni ~) 972 esecuzioni; in Arabia Saudita (33 milioni ~) 345 esecuzioni: senza dubbio criminali entrambi i regimi ma l'Arabia Saudita sta conoscendo un Nuovo Rinascimento, secondo la ricostruzione non del tutto disinteressata di Matteo Renzi (consulenze remunerate a peso d'oro), mentre l'Iran è l'impero del male (sicuramente un regime inaccettabile), ma lo Scià Reza Palhavi non era meglio e destituì nel 1954 l'unico primo ministro che aveva una visione laica e pluralista, Mossadeq, con l'aiuto di CIA e servizi segreti britannici; USA e Regno Unito non tolleravano che il petrolio iraniano sfuggisse a loro controllo. La SAVAK (servizi segreti dello Scià) perseguitava gli studenti iraniani del Politecnico di Torino che volevano partecipare ad attività culturali o politiche non in linea e ricordo, fine anni Sessanta e Settanta, le tecniche che vecchi partigiani ci avevano insegnato per impedire che li pedinassero fino alla 31a Sezione del PCI di via Pigafetta, vicino al Politecnico. Il figlio dello Scià, che vive con la famiglia in California, l'ho conosciuto anni fa ad una iniziativa di politica internazionale a Torino, ora si candida al trono iraniano...  


Riceviamo da Piera Egidi Bouchard

Sbigottimento, angoscia, impotenza, lutto senza fine: questi alcuni sentimenti che ci opprimono all'ennesima escalation dei vari fronti di guerra, in un silenzio doloroso, in una presa d'atto che ci toglie persino le parole. Per non parlare del massacro della popolazione inerme di Gaza: orrore.

Impotenza e orrore. Quella popolazione è vittima innocente. Come erano innocenti le vittime del 7 ottobre. Così come quelli ora che nelle città crepano sotto le bombe, dall'una e dall'altra parte in Medio Oriente come in Ucraina e nelle aree colpite della Russia.

Sono solo sentimenti quelli che il comune cittadino può esprimere, così come i digiuni, le manifestazioni per la pace. Non ci interessano le ragioni, i pro e i contro, ci penseranno gli storici a districare nodi ultradecennali di conflitto, noi vogliamo solo che la smettano.

Ucraina e Russia, Israele e Hezbollah, adesso gravissimo ancor di più, se possibile Israele e Iran. I loro leader impazziti, colpevoli tutti. E colpevoli e pazzi anche i leader del mondo, europei compresi, che foraggiano questi e quelli per mostrare i muscoli, per schierarsi in tifoserie, per trovare consensi nel loro elettorato. Per smerciare armi, senza vederne gli effetti, oltre che di morte e distruzione anche di progressivo scivolamento verso una ulteriore escalation che mina alleanze internazionali e favorisce una Terza guerra mondiale già in atto "a pezzi". 

Molto possono fare le chiese e comunità religiose, in arco amplissimo, se non si fanno fagocitare dall'una o dall'altra parte. Noi esseri comuni possiamo solo inorridire, pregare, chi è credente, manifestare per la pace.


Riceviamo da Gianni Ubaldo Canale

Non concordo. Il progresso che ha portato l’Italia dalle rovine della guerra al G7 non è stato governato solo dal “centro”, che per certi versi non c’era già allora in quanto una grossa fetta della Dc era di destra e poi è stato fondamentale in primis l’apporto della sinistra Pci, poi le altre sinistre parlamentari e i laici. Non so neanche quanto gli elettori medi italiani riconoscano, capiscano e apprezzino questa idea di “centro” continuamente evocata dagli addetti ai lavori che vivono la politica come mestiere, ma ben poco affascinante per le masse. Unica eccezione in tempi recenti i successi dei 5 stelle che effettivamente possono essere collocati al “centro” ma sono stati fortemente avversati dalle altre forze che vogliono collocarsi in quell’area.



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