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La comunità nera di Carrie Mae Weems alle Gallerie d'Italia

Aggiornamento: 28 apr

di Mara Martellotta


È dedicata a Carrie Mae Weems la nuova grande mostra che si è aperta a Torino il 17 aprile alle Gallerie d'Italia di Intesa San Paolo. L'esposizione fotografica dal titolo “Carrie Mae Weems - The heart of the matter” è incentrata sulle indagini fotografiche care alla celebre fotografa americana: i temi dell’identità culturale, del sessismo e dell'appartenenza di classe.

In anteprima assoluta, il progetto commissionato da Intesa Sanpaolo si inserisce in un'incisiva retrospettiva di opere tratte dalle serie più  famose di Carrie Mae Weems, che condurranno il visitatore fino al 7 settembre lungo l’arco di tutta la carriera dell’artista, tracciandone un percorso sia personale, sia spirituale.

L’esposizione è realizzata con la collaborazione di “Aperture” e curata da Sarah Meister. Aperture, fondazione no profit nata nel 1952 da fotografi e scrittori come “terreno comune per il progresso della fotografia” è un editore multipiattaforma e un centro per la comunità fotografica.

Sono un centinaio le opere selezionate per questa mostra, capaci di sottolineare il valore unico di Carrie Mae Weems nell’affrontare le complessità e le ingiustizie del mondo circostante, radicando la sua fotografia in luoghi spesso esclusi dalle narrazioni, studi d’artista, piantagioni nel Sud degli Stati Uniti, spazi domestici, fino ad arrivare alle istituzioni invisibili, vale a dire quegli spazi nati come luoghi di culto della comunità nera durante le oppressioni, accostate a immagini di monumenti e musei che storicamente sono stati luoghi di esclusione.

Al centro della mostra c’è il progetto Preach, realizzato per questa esposizione su committenza originale, un’ambiziosa e intensa installazione che ripercorre la religione e la spiritualità degli afrodiscendenti americani attraverso le generazioni. La serie celebra le forme di culto profonde, appassionate e gioiose che definiscono l’esperienza della Chiesa Nera di Weems e, al contempo, denuncia la violenza e l’oppressione che costituiscono elementi inseparabili di questa storia. Weems usa se stessa come Musa ispiratrice e guida e ci invita a unirci a questo risveglio spirituale e condannare la persecuzione che rende questi spazi sacri luoghi di rifugio e di attivismo. Preach intreccia le prime immagini da Harlem, San Diego e Sea Island, Georgia, con una vasta gamma di nuovi lavori che evocano la realtà trascendentale e profana dell’espressione religiosa per gli americani neri contemporanei.

La retrospettiva comprende altri lavori di Weems, come la storica “Kitchen Table Series”(1990) e “Museums” (2006 – in corso), una selezione di progetti più recenti come “Scenes and Takes” (2016) e “Painting the Town” (2021) e importanti installazioni video tra cui “The Shape of Things” (2021) e “Leave Now!” del 2022. L’esposizione è realizzata nell’ambito di Exposed Torino Foto Festival. Fino al 2 giugno, per tutta la durata del festival i visitatori potranno accedere alla mostra “Carre Mae Weems – the heart of the matter”, alle Gallerie d’Italia, al prezzo speciale di 5 euro.

Carrie Mae Weems è considerata tra i più importanti artisti americani contemporanei. Lungo la sua carriera più che trentennale ha indagato i rapporti famigliari, l’identità culturale, le questioni legate al sessismo, all’appartenenza di classe, i sistemi politici e le conseguenze del potere. Il corpus artistico di Weems si avvale fisicamente di fotografie, testi, tessuti, frammenti audio, immagini digitali, installazioni e video. L’artista ha ricevuto numerosi premi ed è stata destinataria di borse di studio, tra cui il prestigioso MacArthur Genius Grant. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private in tutto il mondo, tra cui il Metropolitan di New York, il Museum of fine Arts di Houston, il Museum of modern Art di New York e il Museum of contemporary Art di Los Angeles.

 


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