Continua la pressione su Gaza: decine di morti e Tel Aviv richiama migliaia di riservisti
- La Porta di Vetro
- 1 giorno fa
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"Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato un piano per espandere la sua offensiva militare contro Hamas, che include la "cattura" di Gaza e il controllo del suo territorio, secondo un funzionario israeliano.
Si dice anche che includa lo spostamento dei 2,1 milioni di palestinesi di Gaza verso sud, il che potrebbe peggiorare la crisi umanitaria." [1] E' quanto afferma la BBC oggi, 5 maggio, confermando le notizie pubblicate in prima mattinata, secondo cui le forme armate israeliane hanno deciso di aumentare la pressione militare per liberare gli ostaggi detenuti a Gaza e dare il colpo di grazia ad Hamas. Obiettivo perseguito, con un'altra mobilitazione di migliaia di riservisti, dal premier Netanyahu che oramai quotidianamente sollecita l'aviazione di Tel Aviv a distruggere quel poco che rimane in piedi nella Striscia di Gaza e da nove settimane a bloccare le consegne alimentare, dopo la rottura del cessate il fuoco. Strategia che divide Israele, dove sabato scorso si sono registrate nuove manifestazioni antigovernative, organizzate da chi contesta l'offensiva militare, osservando che non ha garantito il rilascio dei prigionieri, ma soltanto uno incalcolabile spargimento di sangue.
Secondo Al Jazeera, anche all'alba di oggi, l'ennesimo bollettino di guerra parla di decine e decine di morti provocato dai raid israeliani: almeno 41, hanno affermato fonti mediche. Altri corpi senza vita che si aggiungono a un bilancio stimato dal ministero della Sanità di Gaza di 52.567 vittime palestinesi e 118.610 feriti, mentre l'ufficio stampa del governo ha aggiornato la cifra a più di 61.700, sommando le migliaia di persone disperse sotto le macerie date per morte.
Per contro, informa sempre l'emittente araba, "Hamas promette che i tentativi di Israele falliranno e liquida il comportamento come un 'ricatto politico'", mentre da parte loro Nazioni Unite e gruppi umanitari continuano a denunciare il piano israeliano finalizzato ad assumere il controllo delle consegne di aiuti nel territorio devastato e alla fame. L'esercito israeliano ha iniziato a richiamare decine di migliaia di riservisti per "intensificare ed espandere" le sue operazioni a Gaza.
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