top of page

Habermas, l’ultimo intellettuale in un’Europa priva di visione

di Stefano Rossi


ree

Si dice spesso che viviamo in un’epoca senza intellettuali. Per fortuna ne è rimasto qualcuno, prestato dal secolo scorso, che ci ricorda come sia ancora possibile leggere il mondo con lucidità, cogliere il significato profondo degli eventi quotidiani e proporre nuove visioni del mondo, creando un’immagine di futuro condiviso. Esercizio che interessa molto l’élite politica cinese e i teorici ultra-conservatori del movimento MAGA, ma che le classi dirigenti in Europa hanno smesso (in gran parte) di fare.

Jurgen Habermas, nato nel 1929 a Düsseldorf, è un intellettuale. Le sue riflessioni sulla situazione politica europea meritano di essere lette e meditate, nei giorni in cui sembra che gli USA vogliano offrire alla Russia la capitolazione ucraina su un piatto d’argento. Il suo articolo, tratto da un intervento pubblico e apparso il 20 novembre sulle colonne del Süddeutsche Zeitung, è disponibile in italiano su Repubblica di domenica.

Habermas descrive con gran lucidità un mondo in rapido mutamento, segnato dal declino dell’egemonia americana e dall’ascesa di potenze autoritarie come Cina e Russia. L’invasione dell’Ucraina ha rivelato la fragilità dell’Occidente e il ritardo dell’Europa nel reagire. Negli USA, la polarizzazione politica e il secondo mandato di Trump hanno avviato uno smantellamento democraticamente legittimato delle istituzioni liberali, con un potere esecutivo sempre più autocratico e una società civile sorprendentemente passiva. Parallelamente, la Cina persegue un ordine mondiale sinocentrico, sostenuto da iniziative strategiche come la Via della Seta e dall’espansione dei BRICS, mentre altre potenze medie rivendicano autonomia.

In questo contesto, l’UE resta dipendente per la sua difesa dagli USA, diventati un partner imprevedibile e non più credibile. La guerra in Ucraina obbliga l’Europa a mantenere l’alleanza NATO, pur in un Occidente diviso. Habermas non risparmia una denuncia all’ipocrisia della Germania, che potenzia la Bundeswehr senza avanzare verso una vera integrazione europea, e ricorda le occasioni mancate sotto Merkel e ora sotto Merz, la perdurante ostilità agli eurobond e a una politica fiscale comune. Il populismo crescente e le spinte centrifughe rendono improbabile un salto federale, ma Habermas conclude che l’ulteriore integrazione politica dell’UE è oggi più vitale che mai, pur apparendo drammaticamente improbabile.

L’articolo di Habermas è un grido d’allarme dell’ultima generazione di europei che hanno vissuto la guerra sulla propria pelle: senza un’unione politica forte, l’Europa rischia di diventare un attore marginale in un mondo multipolare dominato da potenze autoritarie, dove la guerra torna ad essere uno strumento accettabile per risolvere le controversie internazionali. La dipendenza militare dagli USA, unita alla loro involuzione democratica, dimostra che la sovranità nazionale è ormai illusoria. L’unica via per recuperarla è fare dell’UE una federazione democratica con poteri reali in politica estera, difesa e bilancio. Renderla capace di agire autonomamente e di difendere i valori di pace e democrazia, giustizia sociale e libertà.

Habermas riconosce l’esistenza di due ostacoli alla federazione dell’Europa: la resistenza degli Stati membri a condividere sovranità e il populismo crescente. Ma proprio per questo il momento è cruciale: o l’Europa completa la sua integrazione, o sarà condannata a una dipendenza strategica da un alleato instabile. La creazione di una difesa comune e di strumenti fiscali condivisi non è più un’opzione, ma una necessità storica. Il suo pessimismo finale (“mai così vitale, mai così improbabile”) è un invito a trasformare l’urgenza in azione politica.

 

 

 

 

 

 

 

Commenti


L'associazione

Montagne

Approfondisci la 

nostra storia

#laportadivetro

Posts Archive

ISCRIVITI
ALLA
NEWSLETTER

Thanks for submitting!

Nel rispetto dell'obbligo di informativa per enti senza scopo di lucro e imprese, relativo ai contributi pubblici di valore complessivo pari o superiore a 10.000,00, l'Associazione la Porta di Vetro APS dichiara di avere ricevuto nell’anno 2024 dal Consiglio Regionale del Piemonte un'erogazione-contributo pari a 13mila euro per la realizzazione della Mostra Fotografica "Ivo Saglietti - Lo sguardo nomade", ospitata presso il Museo del Risorgimento.

© 2022 by La Porta di Vetro

Proudly created by Steeme Comunication snc

LOGO STEEME COMUNICATION.PNG
bottom of page