Pace Ucraina: proposte europee alternative al piano Trump
- La Porta di Vetro
- 12 ore fa
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Per le capitali d'Europa i 28 punti Usa "sdraiati" sulla Russia

"Enormi progressi". Due parole per sintetizzare l'idea del Segretario di Stato USA Marco Rubio sui colloqui per dare forma alla pace in Ucraina avuti a Ginevra ieri sera, domenica 23 novembre, con i vertici di Kiev, le rappresentanze europee di Germania, Gran Bretagna e Francia, insieme con diplomatici italiani e canadesi. Rubio ha poi aggiunto: "sono molto ottimista". Ma quest'ultima postilla ha dato l'impressione ai più di un tentativo per edulcorare le distanze tra Usa ed Europa sul piano Trump. A sottolinearlo sono i principali quotidiani europei. Il francese Le Monde nel sommario in prima pagina avverte che "le controproposte delle capitali europee restano molto lontane dal progetto del presidente americano". Appare persino beffardo il titolo de Le Figaro che alla domanda retorica se il piano Trump avvantaggi Putin, spiega che "la risposta e nella carta geografica".
Dalla Germania, il tedesco Die Welt punta sulla controproposta europea che si articola in 24 punti e che fa perno sulla conservazione di Kiev di quei territori che, per quanto sotto la minaccia dell'avanzata russa, restano ancora sotto il suo controllo, mentre si insiste per il non riconoscimento de facto delle aree occupate da Mosca.
Dal canto suo la BBC, con la sua inviata a Ginevra, la corrispondente per l'Europa dell'est Sarah Rainsford centra il vero nodo della controversia sul piano Trump: l'Ucraina non può permettersi di perdere il sostegno di Washington, ma nello stesso tempo non ha ancora ricevuto dalla Casa Bianca garanzie di sicurezza tali da dissuadere la Russia a nuove invasioni.
Uno scoglio tutt'altro che secondario, su cui si gioca anche il futuro del presidente Zelensky, le cui azioni sono in ribasso sia in patria, sia nei rapporti con Trump, per le note vicende di corruzione.
Garanzie, all'opposto, che nei 24 punti verrebbero offerte dall'Europa che in questo modo rientrerebbe dalla porta principale, dopo essere stata estromessa, secondo copione, dalle iniziative del presidente americano. Punti che si riassumono nell'inizio di una tregua sulla linea del fronte nel Donbass, ma che poggiano sull'esclusione dell'intera regione alla Russia e, fondamentale, sul netto rifiuto di un ridimensionamento delle forze armate ucraine seguito dall'applicazione per Kiev di un similare articolo 5 della Nato che impegnerebbe i Paesi dell'Alleanza Atlantica a intervenire in caso di aggressione a un Paese amico.













































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