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Gaza, la morte è sempre in servizio permanente effettivo: altre 70 vittime e decine di feriti

  • Vice
  • 27 giu
  • Tempo di lettura: 3 min

di Vice

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Ieri, 26 giugno, in "Gaza, il tiro al piccione su chi cerca soltanto di sfamarsi"[1] siamo caduti anche noi nel "tiro al piccione" sul premier israeliano Netanyahu, che è come sparare sulla Croce Rossa. Non che non se lo meriti, Netanyahu, non la Croce rossa: la Corte penale internazionale lo considera un criminale, la maggiore parte dell'umanità pure, in patria non esitano a processarlo come corruttore e ladro, ad eccezione del presidente americano Trump che in spregio alla sovranità di Israele e della sua Giustizia, si è dichiarato pronto a usare tutta la sua influenza per levargli di torno l'incubo dei giudici...

Il mondo non si deve stupire: tra apostati di ciò su cui hanno giurato - il rispetto delle regole democratiche - dovrebbe stupirci il contrario. Anzi. Netanyahu e Trump passeranno alla storia come il Gatto e la Volpe del Ventennio del XXI secolo. E non chiediamoci chi è il gatto e chi è la volpe, i ruoli sono interscambiali. Chiediamoci piuttosto a quanti Pinocchio ruberanno le monete d'oro per la loro sete di potere. Uno è già stato truffato ed è l'Europa, prona ai loro metodi e voleri, e alle manipolazioni su nemici immaginari e affari reali, che hanno nel 5 per cento del Pil la nuova dipendenza da psicoguerra (quella da psicofarmaci, l'Occidente l'ha già perduta da decenni).

Ma di Netanyahu si occupano oggi al Jazeera e Haaretz. Nel suo bollettino di guerra, l'emittente qatariota scandisce il numero delle vittime uccise da Israele: oltre 70 persone per complessive 549 persone uccise vicino ai centri di aiuto, da quando hanno iniziato a funzionare alla fine di maggio, mentre cercavano di accedere alle forniture umanitarie, e altri 4.066 sono stati feriti. Al Jazeera ricorda inoltre che gli Usa hanno appena approvato un finanziamento di 30 milioni di dollari per il gruppo Gaza Humanitarian Foundation (GHF), nonostante le violenze di routine nei suoi siti e gli avvertimenti degli avvocati per i diritti umani che il suo personale potrebbe essere ritenuto penalmente responsabile per complicità in crimini di guerra. Ma la stessa GHF ha annunciato di voler rivedere il sistema di distribuzione dei viveri, che sta mostrando crepe disfunzioni, per usare un eufemismo.

Dall'inizio della guerra, secondo il ministero della Sanità di Gaza, almeno 56.259 persone sono state cancellate dalla terra e 132.458 sono state ferite. Sul fronte opposto, si stima che 1.139 persone siano state uccise in Israele durante gli attacchi del 7 ottobre e più di 200 siano state fatte prigioniere.

Ma ieri abbiamo sottolineato anche la trasfigurazione orribile di cui è responsabile Netanyahu del suo popolo e, soprattutto, di chi veste la divisa. Se ne fa ancora interprete ancora al Jazeera citando l'israeliano Haaretz che racconta di un'inchiesta del procuratore militare che ha chiesto al comando supremo dell'esercito di avviare un'indagine su sospetti crimini di guerra nei centri di aiuto. Nel rapporto si legge che "i soldati hanno descritto come hanno sparato sulla folla di richiedenti aiuto per impedirne l'avvicinamento o disperderli, piuttosto che utilizzare misure di controllo della folla non letali. Tra le principali testimonianze: "È un campo di sterminio... dove mi trovavo, ogni giorno venivano uccise da una a cinque persone"; "Sparano su di loro come se fossero una forza attaccante: non usano dispositivi antisommossa, non sparano gas lacrimogeni, sparano tutto ciò che si può pensare: una mitragliatrice pesante, un lanciagranate, mortai". Chiosa da brivido: "Comunichiamo con loro attraverso il fuoco".


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