Costituzione in polvere: criticano la Corte dei Conti, ma non sanno quello che dicono...
- Rocco Artifoni
- 19 ore fa
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Dopo la bocciatura dei giudici contabili del Ponte sullo Stretto
di Rocco Artifòni

"La mancata registrazione da parte della Corte dei conti della delibera CIPESS riguardante il Ponte sullo Stretto è l'ennesimo atto di invasione della giurisdizione sulle scelte del Governo e del Parlamento. Ma non ci fermeranno, le riforme della giustizia e della Corte dei Conti saranno la risposta." (Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri)
“La decisione della Corte dei Conti è un grave danno per il Paese e appare una scelta politica più che un sereno giudizio tecnico.” (Matteo Salvini, Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti)
"Non è ammissibile che in un Paese democratico la magistratura contabile decida quali siano le opere strategiche da realizzare. Quella sul Ponte dello Stretto da parte della Corte dei Conti, è una decisione che mi lascia esterrefatto.” (Antonio Tajani, Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Esteri)
“In Italia, ma anche in altri Paesi, assistiamo ad un processo di 'giurisdizionalizzazione', ovvero di attribuzione alla magistratura di compiti e censure tipiche della politica. È un problema che andrà risolto con animo freddo e pacato, un problema serio che non riguarda soltanto l'Italia." (Carlo Nordio, Ministro della Giustizia)
Sono queste le reazioni dei principali esponenti del Governo alla mancata registrazione di una Delibera relativa alla costruzione di un “Collegamento Stabile tra la Sicilia e la Calabria” da parte della Corte dei Conti.
A fronte di queste dichiarazioni, sorge spontanea una domanda: si può giurare sulla Costituzione senza conoscerne il contenuto? Anzitutto occorre precisare che nella Carta costituzionale la Corte dei Conti fa parte degli Organi ausiliari, cioè una delle articolazioni del Governo (Titolo III) e non della Magistratura (Titolo IV).
Nell’art. 100 della Costituzione si legge: “Il Consiglio di Stato è organo di consulenza giuridico-amministrativa e di tutela della giustizia nell’amministrazione. La Corte dei conti esercita il controllo preventivo di legittimità sugli atti del Governo, e anche quello successivo sulla gestione del bilancio dello Stato. Partecipa, nei casi e nelle forme stabilite dalla legge, al controllo sulla gestione finanziaria degli enti a cui lo Stato contribuisce in via ordinaria. Riferisce direttamente alle Camere sul risultato del riscontro eseguito. La legge assicura l'indipendenza dei due Istituti e dei loro componenti di fronte al Governo.”
Insomma, la Corte dei Conti non ha invaso alcun campo: ha semplicemente assolto al proprio dovere. Di conseguenza, tutte le dichiarazioni riportate degli esponenti del Governo sono evidentemente fuori luogo o senza senso. Assai grave è la risposta vendicativa della Presidente del Consiglio, che preannuncia anche una riforma della Corte dei Conti. Se il risultato non è gradito, si cambiano le regole del gioco…
Va segnalata, in controtendenza, la pacata e rispettosa dichiarazione di Federico Basile, sindaco di Messina sostenuto da una coalizione di centrodestra: "Ho letto adesso la notizia che la Corte dei Conti ha dato uno stop al progetto del ponte sullo Stretto, ma devo approfondire meglio. Come sempre comunque accetteremo e rispetteremo le decisioni dei magistrati contabili".
Vengono in mente le parole di Piero Calamandrei: “Per far vivere una democrazia non basta la ragione codificata nelle norme di una Costituzione democratica ma occorre, dietro di esse, la vigile e operosa presenza del costume democratico che voglia e sappia tradurla, giorno per giorno, in concreta, ragionata e ragionevole realtà.”











































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