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Stellantis: l'impegno di Filosa su Torino è un fattore di rilancio

di Claudio Chiarle


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La rappresentazione dell’incontro del Sindaco di Torino con il CEO di Stellantis, Antonio Filosa è condivisibile perché rappresenta una visione prospettica del futuro industriale di Torino e dell’Area Metropolitana. Di ciò che ha detto il CEO si già ampiamente parlato, ma voglio sottolineare la parte relativa allo sviluppo dei cambi eDCT (Electrified Dual Clutch Transmission), destinata alle motorizzazioni ibride di diversi marchi del gruppo. Spesso viene dimenticata mentre è un “pezzo” di tecnologia fondamentale per ogni veicolo prodotto da Stellantis e avere il centro produttivo a Torino non è cosa da trascurare sia in fatto di occupazione sia di incidenza sull’indotto.

Fa bene il Sindaco Stefano Lo Russo nella sua relazione a evitare esposizioni sui numeri occupazionali come hanno fatto altre Istituzioni locali. Ricordiamo, infatti, che 150mila auto sono la capacità produttiva dello stabilimento, non quello che si produrrà. I livelli produttivi li deciderà l’attrattività della 500 Ibrida e l’impatto sul mercato. Voglio aggiungere che produrre 150mila auto significa saturare al massimo l’attuale linea produttiva su tre turni producendo 220 auto per turno per 220 giorni lavorativi e utilizzando i 17 turni. Tradotto significa “tirare il collo” ai lavoratori sulla linea e mi sembra anche un obiettivo improbabile.

La Città di Torino conferma una visione complessiva e complessa da affrontare e gestire con i molteplici attori sociali, ma è “la sfida” da affrontare con una comunità che ha ancora una vocazione industriale a cui vanno applicate tutte le novità tecnologiche, informatiche e digitali che avanzano. Per cui bisogna immaginare il futuro industriale non tanto con quanti operai a Mirafiori ma, insieme a loro, quanti lavori nuovi attraverso lo sviluppo, la progettazione e la produzione di auto si può immaginare e poi offrire a Torino. A partire dai giovani.

Torino ha un buon sistema scolastico e formativo dalla formazione professionale e tecnica al Politecnico; fare crescere una nuova vocazione industriale automobilistica sviluppa un indotto che moltiplica di quattro volte l’occupazione e a Torino si può creare occupazione che va dall’operaio di linea, al tornitore specializzato, allo stampista iperspecializzato all’ingegnere esperto di IA, senza dimenticare che per fare un auto ci vanno degli esteti della linea e Torino in questo ha una grande tradizione dai Giugiaro ai Pininfarina.

Per fare questo è anche necessario come ho già detto più volte che il Ministro Urso esca dalle sue dichiarazioni spesso inconcludenti e che bloccano il mercato come la partenza dei bonus a ottobre. Anzi il bonus, dato al consumatore, non serve a fare ripartire il mercato nostrano. Occorre sostenere la filiera produttiva a partire da un Piano Nazionale sull’Automotive in cui siano coinvolti Governo, Imprese, Sindacati e Istituzioni Locali. Tutto ciò va fatto senza nostalgia del passato e dei numeri del secolo scorso. Inoltre non si può trascurare il rapporto con l’Europa, a cui va chiesta neutralità tecnologica capace di abbattere le emissioni di CO2. Diventa quindi importante inserire i biocarburanti anche di origine vegetale tra i sistemi di propulsione, anche perché in Brasile Stellantis ha una grande esperienza in campo motoristico sul biocarburante. D’altronde sempre in quel Paese sudamericano circa l’90% dei veicoli può circolare con motori endotermici utilizzando etanolo, benzina o diesel. Ricordo, per chiudere un cerchio, il fatto che Torino può produrre 600mila cambi all’anno nelle ex meccaniche e che in Italia abbiamo una grande esperienza in fatto di motori e che, purtroppo, ai tempi di Tavares la scelta del Puretech francese fu tecnologicamente infelice.

In altre parole, Torino ha tutte le carte da giocarsi come protagonista e mi pare che nel Consiglio comunale di oggi, lunedì 27 ottobre, sia stata rappresentata dal Sindaco la strategia e le azioni da compiere. Serve l’impegno di tutti la politica si divida, se necessario, sui contenuti dimostrando competenza sulla materia sennò sono solo polemiche  e urla sterili e isteriche senza costrutto.

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