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Il Piemonte si schiera per la liberazione di Alberto Trentini

Aggiornamento: 48 minuti fa


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Il presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Davide Nicco, è stato promotore di un ordine del giorno approvato oggi a Palazzo Lascaris per la liberazione di Alberto Trentini, il cooperante veneziano di 46 anni, che il regime Maduro ha incarcerato il 15 novembre del 2024, senza una specifica accusa, se non le solite "voci" mai accreditate in un'aula di Tribunale o davanti a un magistrato.[1] Una violazione della libertà individuale che ha visto anche il Comitato Diritti umani e civili, emanazione del Consiglio regionale del Piemonte, in prima fila con i suoi vicepresidenti Sara Zambaia e Giampiero Leo accanto all'iniziativa del presidente Nicco, e prima ancora, la scelta della consigliera Nadia Conticelli (Pd) che mesi fa, mostrando una visione politicamente unitaria sul caso, ha presentato un altro ordine del giorno con il quale si chiede l'impegno della Giunta regionale guidata da Alberto Cirio ad attivarsi presso il presidente del Consiglio e il ministero degli Esteri per sostenere iniziative affinché tutti i diritti processuali e di detenzione siano garantiti a Trentini", insieme con un massiccia opera di sensibilizzazione presso l'opinione pubblica e il governo Meloni, raccogliendo i ripetuti appelli dei famigliari del prigioniero.

In proposito, Davide Nicco ha invitato il Comitato diritti umani e civili del Consiglio regionale a continuare "le attività di informazione e sensibilizzazione, mantenendo viva l’attenzione della comunità piemontese su queste vicende e manifestando vicinanza e solidarietà alle famiglie dei detenuti” con l'obiettivo di mantenere alta la speranza di risolvere i numerosi casi di detenzione illegale.

Infatti, dall'ordine del giorno del presidente Nicco, emerge anche un forte richiamo alla liberazione di tutti i prigionieri politici (circa un migliaio), insieme con l'invito al governo Maduro a fornire le dovute spiegazioni sulla scomparsa di più avversari politici, effetto di un sistema brutale che si è affermato come brutale regola in Venezuela, nonostante gli appelli e le denunce di organizzazioni internazionali, sindacati, interventi di governi stranieri. Tra l'altro, ha ricordato il presidente Nicco, risultano detenuti altri cittadini italo-venezuelani, tra cui Gerardo Coticchia Guerra, Daniel Enrique Echenagucia Vallenilla, Juan Carlos Marruffo Capozzi, Perkins Rocha e Biagio Pilieri, e non si hanno notizie del connazionale Hugo Marino, scomparso nel 2019.


Note

[2] L'impegno dei membri del Comitato Diritti umani e civili si è concretizzato sul caso Trentini ancora di recente con una lettera inviata a tutti i consiglieri regionale firmata da Maria Requena, fondatrice e presidente dell'associazione "Venezuela in Piemonte", Michele Ruggiero, presidente dell'Associazione La Porta di Vetro, e Yoosef Lesani, esponente dell'opposizione al regime iraniano all'estero.


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