"Carlo Vidua allo specchio", storia del fondatore dell'Egizio
- Alberto Ballerino
- 16 ore fa
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Aggiornamento: 4 ore fa
Domani a Torino la presentazione della biografia curata da Pier Maria Stabile

Carlo Vidua artefice del Museo Egizio. Storie di un viaggiatore cosmopolita di Pier Maria Stabile è il volume che il Museo Egizio di Torino presenta domani, martedì 28 ottobre, alle 18,30 nella sua sala nella sua sala conferenze, ingresso da via Maria Vittoria 3M. Il libro è dedicato all’intellettuale, che ha creato il museo più antico del mondo, secondo soltanto a quello del Cairo per quantità e valore dei reperti, ed pubblicato dalla Società di storia, arte e archeologia per le province di Alessandria e Asti con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. All'incontro parteciperanno Alberto Ballerino, presidente della citata Società di Storia, e Tommaso Montonati, curatore degli archivi storici del Museo.
Libro prezioso, al di à delle parole di circostanza, quello di Pier Maria Stabile, perché offre al lettore un importante contributo alle conoscenze su Carlo Vidua e in modo particolare sul ruolo decisivo da lui svolto nella nascita del Museo Egizio. Uno studio che arriva subito dopo le celebrazioni del bicentenario (1824-2024) della nascita del grande istituto culturale di Torino, a ricordarci la capacità profetica e lungimiranza del viaggiatore monferrino.

L’intuizione che lo porta ad essere l’artefice della acquisizione della collezione di antichità appartenuta a Bernardino Drovetti da parte del Regno di Sardegna basta già a consegnarlo alla storia. Giunto in Egitto alla fine del 1819, venne a conoscenza dell’intenzione dell’ex console della Francia di vendere la propria raccolta alla nazione miglior offerente. Consapevole dell’importanza della collezione, si adoperò come mediatore con Casa Savoia per l'acquisto della raccolta. La stipula del contratto alla fine del 1823 fu in gran parte merito suo.
Stabile, attraverso l’esame cronologico del carteggio tra il viaggiatore e gli altri attori dell’affaire Drovetti, ricostruisce le tappe della vicenda, consegnandoci pagine importanti di storia culturale. La sua ricerca ci regala anche una straordinaria immagine fisica del Museo Egizio alla sua nascita grazie alla scoperta nell’Archivio di Stato di Torino dello schizzo di Giulio Cordero di San Quintino sull’allestimento della collezione di Bernardino Drovetti al piano terra del palazzo dell’Accademia delle Scienze.
Stabile utilizza abilmente la letteratura nota integrandola con fonti di prima mano che consentono di ripercorrere la vicenda di Vidua da una visuale non soltanto torinocentrica. L’autore sfrutta opportunamente la testimonianza coeva dell’alessandrino Pietro Civalieri di Masio e dell’amico torinese Cesare Balbo.
Nel saggio si mettono in evidenza non solo le decisive esperienze maturate in Egitto, ma importanti e precedenti viaggi da lui compiuti in Francia, in Inghilterra e nei continenti extraeuropei. I pregi del lavoro consistono nella sistematica raccolta dello stato dell’arte e nell’integrazione della letteratura nota con alcune significative fonti d’archivio. Importanti le informazioni sul destino dell’eredità materiale e immateriale di Vidua, che l’autore restituisce offrendo un analitico censimento dei luoghi (biblioteche e archivi).













































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