"Non lasciamo affievolire le voci della speranza di Gaza"
- La Porta di Vetro
- 23 ott
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Al Polo del Novecento di Torino (Palazzo San Celso, corso Valdocco 4/a), saranno le voci di Gaza ad essere protagoniste assolute il prossimo 28 ottobre. Ne abbiamo già parlato con un articolo di Marco Travaglini [1], ritorniamo oggi con un intervento della sezione Anpi Eusebio Giambone di Torino (via Mazzini 44 c) che con la sua presidente Maria Laura Marchiaro ne ha curato l'allestimento.
Mentre si fa strada faticosamente un processo volto a pacificare la tormentata Palestina e a placare lo stato d’Israele, pensiamo che quanto è accaduto in quella terra non possa né debba svanire dal nostro controllo, dalla nostra attenzione, dalla nostra compassione.
Un grande movimento di mobilitazione internazionale è stato protagonista nelle nostre strade, nelle nostre piazze e nel Nostro Mare con la navigazione dei volontari della Global Sumud Flotilla e di quelli che li hanno seguiti poco dopo. Forse anche questo ha contato e conta nella determinazione con la quale alcuni stati arabi, gli incredibili USA di Trump e gli europei buoni ultimi si stanno facendo carico del tentativo di porre fine alla carneficina dei palestinesi e di immaginare una soluzione accettabile per loro e per gli israeliani, capace di immaginare una convivenza pacifica e la difesa della sicurezza e dei diritti per tutti gli abitanti della terra di Palestina.
L’ANPI, in generale e la nostra sezione in particolare, tra i tanti soggetti che hanno seguito con apprensione, dolore, sconcerto e disgusto crescenti tutti questi eventi, vuole tenere alta la bandiera dei sentimenti umanitari, e della scelta da sempre costitutiva della nostra associazione, della difesa dei più deboli contro la sopraffazione, non trascurando affatto quanto anche gli israeliani hanno dovuto patire il 7 ottobre di due anni fa, con la terribile aggressione di Hamas, autore di un pogrom orribile e inescusabile.
Ma in attesa che il diritto internazionale torni ad essere rispettato, che le ferite possano essere in qualche modo rimarginate, oggi vogliamo dedicare una serata all’ascolto della voce dei palestinesi, che soffrono gli effetti di una politica aggressivamente coloniale da decenni.
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