Torino, l'arte si mobilita per restituire la vita a Gaza
- Aida dell'Oglio
- 13 ore fa
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Aggiornamento: 2 ore fa
Una mostra-raccolta fondi nei locali offerti dall'Associazione Volere la luna
di Aida Dell'Oglio

La mostra “Artiste/i per Gaza” è fondamentalmente una raccolta fondi per alleviare le sofferenze di chi da due anni subisce, perché non è ancora del tutto finita, la violenza debordante delle forze armate israeliane che ha provocato oltre 67mila morti, di cui 18.400 bambini, e 167mila feriti, secondo il Ministero della Sanità palestinese. Cifre scioccanti, all'interno di una tregua che quotidianamente viene picconata, che rappresentano la vendetta smisurata del governo Netanyahu all'indomani del 7 ottobre, del criminale attacco di Hamas che ha massacrato un migliaio di giovani innocenti.
“Artiste/i per Gaza” è stata inaugurata a Torino venerdì scorso, 24 ottobre, nella sala di Volere la luna, in via Trivero 16, nei pressi della Pellerina per la volontà da alcune/i artiste/i dell'Associazione itinerante, Arte in movimento. Nella sala sono esposte fino al 7 novembre opere offerte gratuitamente di pitture, ceramiche, terrecotte, fotografie, di 74 artiste/i da trasformare in risorse economiche per i sopravvissuti di Gaza, attraverso le organizzazioni “Medici senza frontiere” e “ Gazzella Onlus”.
Il tema delle opere è libero, anche se molte fanno esplicito riferimento agli eventi tragici a cui siamo stati costretti ad assistere impotenti.

Artiste/i, alcuni che operano a Torino, altri di più largo respiro, molto conosciuti. Qualcuno che ci ha già lasciato, come Dario Lanzardo, la cui opera è stata generosamente offerta dalla moglie, Liliana, convinta di interpretare quella che sarebbe stata la volontà del marito, a suo tempo assai attivo e partecipe alla realtà socio politica del suo tempo. In effetti, l'immagine delle due bambole/bambine, con la loro innocenza sospesa, opera di Dario, anticipa suggestivamente la realtà delle bambine di Gaza, cui la brutalità degli ultimi eventi ha stracciato l'infanzia.

E Giulio Lucente con la sua suggestiva tela Il cerchio nel gesso del Caucaso, con le sue trasparenze di cielo e di sangue.
E la fotografia di Valeria Sangiorgi, delle due bimbe colte un attimo dopo che hanno potuto calmare i morsi della lunga fame.
E la figura accartocciata su se stessa nella terracotta di Lizzy Sainsbury.
E Lucia Caprioglio con la sua tela : La luce dell'universo, a illuminare il buio di questa terra piena di sangue.

E la figura di adolescente assorta nei pensieri sul proprio destino, nella fotografia di Mario Daniele.
Fortemente evocativa del passo della Genesi, la rivelazione dell'uccisione del fratello, nella stupenda Tela di Tullia Udovich.
E il bosco di alberelli in ceramica di Pina Spadaro, reduce da un meritatissimo primo premio al concorso nazionale per fischietti di Pertusio per il suo fischietto dal titolo: Il principe rospo.

Impossibile fare l'elenco di tutti quelli che hanno contribuito generosamente alla riuscita di questa ricca mostra, inaugurata dal suono di un violino e un violoncello che hanno magistralmente eseguito brani di musica classica e popolare del mondo arabo e del mondo occidentale.
La numerosa e vivace affluenza del pubblico evidenzia come il tema della guerra e in particolare dell'assurdo genocidio perpetrato nei confronti della popolazione palestinese, colpisca assai profondamente la sensibilità di tutti coloro che si interrogano sul destino di “quest'aiuola che ci fa tanto feroci”.













































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