Alberto Trentini, 214 giorni nelle carceri venezuelane
- La Porta di Vetro
- 17 giu
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Aggiornamento: 17 giu

Giove Pluvio si è messo di mezzo, ma non li ha fermati. Anche sotto la pioggia, tutt'altro che generosa per la violenza delle raffiche d'acqua, gli amici di Alberto Trentini hanno dato vita ad una camminata da Venezia, per poi concentrarsi a Forte Marghera, fino a Mestre, in piazza Ferretto. Slogan della camminata, organizzata dal gruppo “Alberto Trentini Libero”, Un passo dopo l’altro, un cuore accanto all’altro Per Alberto. Per non dimenticare. Per farlo tornare a casa!
Ad attenderli, come informa il periodico di informazione veneziatoday (Sotto il diluvio arriva in piazza Ferretto la marcia per Alberto Trentini), oltre alla mamma di Alberto Trentini, Armanda Colusso, anche la presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, che ha dichiarato: "Il Comune di Venezia è in prima linea per tenere sempre accesi i riflettori su questa vicenda, che ci auguriamo si sblocchi presto. Diamo la massima solidarietà alla sua famiglia e alla sua mamma che sta vivendo un vero momento di angoscia. La nostra speranza è che Alberto stia bene e confidiamo che le istituzioni, attraverso un lavoro diplomatico importante, riescano a sbloccare quanto prima questa situazione". Un lavoro diplomatico cui sta concorrendo il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, d'intesa con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
La situazione è preoccupante. Alberto Trentini, operatore umanitario, 45 anni, dovrebbe essere in una cella dal 15 novembre scorso del carcere di El Rodeo I, alla periferia di Caracas. Il condizionale è d'obbligo, perché la certezza nel sistema carcerario venezuelano è un optional. Peraltro, Trentini da quello che risulta, è in regime di isolamento, trattato alla stregua di un pericoloso detenuto.
Per la cronaca, secondo le Ong e gli oppositori a Maduro, dietro le sbarre vi sono oltre 900 detenuti politici. Una di queste, l'OVP (Osservatorio venezuelano prigioni), impegnata per migliorare i diritti umani dei detenuti, ha preso la prima pagina del quotidiano on line El Nacional, denunciando la politica di abbandono nelle carceri venezuelane, un comportamento che costituisce una flagrante violazione dei diritti umani. Secondo quanto riportato dal quotidiano, OVP sostiene che i detenuti affrontano processi contaminati da ritardi procedurali, essendo intrappolati in un limbo legale senza condanna o possibilità di difesa, una situazione che, viola i principi fondamentali del giusto processo e trasforma la detenzione in una punizione anticipata e ingiusta. Ma per Alberto Trentini, e non è una consolazione, anzi suona come un'aggravante per i responsabili della giustizia venezuelana, non si è arrivati neppure a contestargli un'accusa.
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