Alberto Trentini, 210 giorni nelle carceri venezuelane
- La Porta di Vetro
- 13 giu
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Aggiornamento: 13 giu

Ogni giorno l'attenzione diventa incalzante su avvenimenti più o meno prevedibili su scala planetaria. E, se ci si mette nei panni dei famigliari ai Alberto Trentini, ciò fa paura. La paura che Alberto sia dimenticato in quel buco di prigione di Caracas, che ha un nome da fumetto, El Rodeo I, in cui vive da 210 giorni. Dimenticato persino dalle autorità venezuelane, che probabilmente finiranno per non ricordare il motivo, la ragione, il reato, ammesso che esista, per cui l'hanno arrestato il 15 novembre scorso.
Di Alberto Trentini raccontiamo ogni giorno per non dimenticarlo e ci auguriamo che lo stesso riescano a fare i lettori, promuovendo una loro personalissima catena di solidarietà e di sensibilizzazione per un uomo, un operatore umanitario di 45 anni, ingiustamente detenuto a migliaia di distanza dal suo Paese che è il nostro, l'Italia. Lo abbiamo detto e denunciato ripetutamente: la sua vicenda è semplicemente inaccettabile. Alberto va liberato immediatamente.
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