top of page

Alberto Trentini, 206 giorni nelle carceri venezuelane


Il 15 giugno, Alberto Trentini "staccherà" il suo settimo mese di permanenza in un carcere del Venezuela. Le cronache lo vogliono in una cella di El Rodeo I, a una trentina di chilometri dalla capitale Caracas. Ma a questo punto, in assenza di notizie certe, potrebbe essere stato trasferito in un'altra struttura.

Staccherà: abbiamo usato doverosamente l'indicativo al futuro perché non si rinuncia alla speranza di scrivere entro il lasso di tempo che ci separa da quella data, la notizia della liberazione del nostro connazionale. La prigionia di Alberto Trentini è semplicemente assurda. Non ci sono altre parole per stigmatizzare la vicenda che offende i cittadini stessi venezuelani. Quei cittadini che oggi si ritrovano a misurarsi con le voci, come pubblica El Nacional, che circolano su un possibile aumento del 50 per cento della benzina, che passerebbe da 0,50 a 0,75 dollari. Un autentico shock per il potere d'acquisto per le classi meno abbienti e per il Paese già gravato dalle sanzioni internazionali. Al momento, non vi sono reazioni ufficiali né da parte del governo di Nicolás Maduro, né della statale Petróleos de Venezuela (PDVSA), tra l'altro alle prese con il ritiro della Chevron dal paese imposto dal presidente Trump per non finanziare il partito chavista al potere. Intanto, le speculazioni si sono immediatamente innescate a raffica.

Comments


L'associazione

Montagne

Approfondisci la 

nostra storia

#laportadivetro

Posts Archive

ISCRIVITI
ALLA
NEWSLETTER

Thanks for submitting!

bottom of page