top of page

Vannacci all'attacco di Lo Russo sul tema sicurezza, ma lo stile è vecchio e graffia la superficie

Aggiornamento: 4 ore fa

di Nicola Rossiello


ree

L'ex parà della Folgore, generale Vannacci, ha provato ieri, 6 novembre, a lanciarsi politicamente anche su Torino, dopo essere atterrato con qualche acciacco nei suoi ripetuti lanci in Toscana, dove è riuscito nell'impresa di condurre la Lega di Salvini alle Regionali a uno storico impalpabile 4 e rotti per cento. Per la serie, quando ti si apre in ritardo, metaforicamente parlando, il paracadute. Ma su Torino, l'atterraggio non poteva che rivelarsi morbido, sul velluto, dato il contesto che gli è stato infiocchettato da uno dei sindacati di polizia, il Fsp: l'invito a partecipare ad un convegno che già nel titolo "L'impatto e disagio sociale delle periferie torinesi sul sistema sicurezza" ha offerto materia grassa a Roberto Vannacci di esprimere opinioni, tesi e soluzioni cavalcando l'indomito ed evergreen cavallo di battaglia della Lega e dintorni. E Vannacci, come raccontano le cronache, non ha deluso l'uditorio, trascinandolo, sull'onda del metaforico grido "baionetta!", alla polemica contro il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, accusato di volersi lavarsi le mani sui rimedi per garantire la sicurezza dei suoi concittadini. Una semplificazione, su cui interviene Nicola Rossiello, Segretario generale del sindacato di Polizia Silp-Cgil Piemonte.

La Porta di Vetro


Il recente convegno spinge a fare riflessioni interessanti circa l’approccio securitario delle formazioni politiche governative. Affrontare la complessa connessione tra degrado urbano, marginalità sociale e percezione di insicurezza, richiede un approccio strutturale e mai semplificato. L'evento, tuttavia, ha assunto una connotazione decisamente politica per la presenza dell'eurodeputato Vannacci, leader del movimento Il mondo al contrario. Nella discussione ha così prevalso la critica politica, piuttosto che un’analisi tecnica e costruttiva.

Sappiamo bene noi del settore che, in contesti delicati come la sicurezza pubblica, l’approccio corretto e produttivo risiede nella collaborazione istituzionale e nella ricerca di soluzioni condivise, superando e respingendo le logiche dello scontro ideologico. L'impostazione data all'incontro ha mirato a politicizzare il tema, rinunciando all'oggettività tecnica e sociale richiesta e favorendo tesi semplificate che necessiterebbero di maggiore approfondimento. D’altro canto, l'adozione di un approccio di stampo militare, in questo senso, rischia di risultare incoerente con le necessità complesse e inclusive della sicurezza civile.

Restiamo ai fatti. Perché non affrontare, nel corso del dibattito, le recenti decisioni sulla gestione delle personale di polizia da parte del Governo, per esempio, in occasione dell'ultima assegnazione di allievi in uscita dai corsi di polizia? In proposito, la Questura di Torino non ha ricevuto alcun nuovo operatore in assegnazione. Questa decisione, inedita per un centro di rilevanza come il capoluogo piemontese, solleva seri interrogativi sull’approccio adottato a livello governativo nella distribuzione del personale sul territorio; una scelta che sembra essere stata concepita come una penalizzazione che aggrava la situazione generale del sistema di sicurezza torinese, e i cui effetti vengono fatti inopinatamente ricadere su chi governa la città. Si tratta di una strategia che, secondo le interpretazioni più critiche, potrebbe richiamare logiche di contrapposizione di schieramento, con la conseguenza di esporre il sistema di sicurezza a un deficit operativo a danno dei cittadini.

All'opposto, per affrontare efficacemente disagio e insicurezza, la politica dovrebbe privilegiare l'interesse collettivo e impegnare risorse concrete, come l'incremento di personale, in un quadro di serio dialogo istituzionale. Le iniziative sulla sicurezza non possono essere ridotte a esercizi di potere o a mere occasioni per ottenere consensi immediati. È fondamentale che si adottino elaborazioni complesse e non strumentali. Chiunque proponga soluzioni facili dimostra, nella migliore delle ipotesi, superficialità nell'analisi. L’impegno primario degli eletti deve essere garantire il benessere effettivo dei cittadini, anteponendo il servizio pubblico a ogni calcolo di parte.

Commenti


L'associazione

Montagne

Approfondisci la 

nostra storia

#laportadivetro

Posts Archive

ISCRIVITI
ALLA
NEWSLETTER

Thanks for submitting!

Nel rispetto dell'obbligo di informativa per enti senza scopo di lucro e imprese, relativo ai contributi pubblici di valore complessivo pari o superiore a 10.000,00, l'Associazione la Porta di Vetro APS dichiara di avere ricevuto nell’anno 2024 dal Consiglio Regionale del Piemonte un'erogazione-contributo pari a 13mila euro per la realizzazione della Mostra Fotografica "Ivo Saglietti - Lo sguardo nomade", ospitata presso il Museo del Risorgimento.

© 2022 by La Porta di Vetro

Proudly created by Steeme Comunication snc

LOGO STEEME COMUNICATION.PNG
bottom of page