Una mostra per voi: Carlo Levi a Palazzo Einaudi a Chivasso
- STEEME COMUNICATION snc
- 27 apr 2023
- Tempo di lettura: 4 min
di Giuseppe Busso

Di Carlo Levi, nato a Torino nel 1902, e morto a Roma nel 1975, si sa molto e poco ad un tempo. Di lui si conosce l'opera letteraria che lo ha reso scrittore di fama internazionale con il libro Cristo si è fermato a Eboli, che narra gli anni del confino cui era stato condannato per la sua attività contro il regime fascista, nel paesino lucano di Aliano, dove è sepolto. Meno si conosce, se non tra gli appassionati d'arte, critici e addetti ai lavori, la sua profondità di pensiero che si è espressa attraverso la sua vena artistica, i suoi dipinti. Poco, infine, si conosce tra le giovani generazioni della sua presenza all'interno di quel reticolo a maglie strettissime che è stato il Novecento, secolo cruciale per l'umanità, la cui attenzione riservata dalle scuole è quasi ed incredibilmente nulla. Eppure, è nel Novecento che si consumano due sanguinose guerre mondiali, che si assiste all'avvento del fascismo in Europa e alla divisione di influenze nel mondo, al potere dell'atomo e alle paure della bomba atomica, eventi che continuano a percepire sotto forme diverse ai nostri giorni.
Con Carlo Levi, che segue le iniziative su Primo Levi, Cesare Pavese, Adriano Olivetti e Beppe Fenoglio, e dunque sul "secolo breve", come lo ha definito lo storico britannico Eric John Ernest Hobsbawm, l'Università della Terza Età del Chivassese ritorna con il suo "disegno culturale" che ne promuove lo studio nelle Scuole Superiori del territorio[1]. Lo fa con progetti dedicati appunto a figure emblematiche dello scorso secolo, che si sono rese protagoniste di movimenti etici e culturali particolarmente significativi. L’articolazione dei progetti, a cadenza annuale, prevedeva una fase di formazione dei docenti, uno stage degli allievi in luoghi ove era custodita la memoria dell’autore studiato, la progettazione di una mostra nella quale i giovani studenti declinavano con il proprio linguaggio il messaggio trasmesso. Successivamente veniva allestita, con la collaborazione degli allievi dell’Uni3, la mostra che restava aperta circa un mese.
Carlo Levi, del quale si è ricordato nel 2022 i 120 anni dalla nascita, è un autore con numerose sfaccettature, da quella letteraria, come anticipato con il romanzo di grande successo “Cristo si è fermato a Eboli” a quella artistica, appartenne al movimento denominato "i sei pittori di Torino" insieme a Gigi Chessa, Nicola Galante, Francesco Menzio, Enrico Paulucci e Jessie Boswell che non esitò ad andare controcorrente rispetto ai dettami della cultura fascista, a quella politica con la sua adesione negli anni Trenta del Novecento al movimento "Giustizia e libertà" che li costò più condanne e il confino, infine, nell'età della Repubblica, senatore a Palazzo Madama per due legislature, eletto come indipendente nelle liste del Partito comunista italiano.

Il progetto Levi è stato sviluppato con l’Istituto Tecnico Commerciale “Piero Calamandrei” di Crescentino (Vc), Sezione staccata dell’Istituto “Galileo Ferraris” di Vercelli. Si è formato un gruppo di studenti, guidati dal Vice Preside prof. Alberto Averono che ha seguito un periodo di formazione condotto da Cristina Demeglio e Marilena Vittone. Con il contributo di Marilena Pedrotti e di Cristina Demeglio è stato sviluppato il progetto della mostra con la produzione di una trentina di pannelli. Alla realizzazione dell’iniziativa ha partecipato la Fondazione “Giorgio Amendola e Centro Studi Carlo Levi” di Torino che ha fornito, tra l’altro, la copia del “Telero Lucania 61” dipinto da Carlo Levi su incarico di Mario Soldati nell’Esposizione Universale Italia 61 al Valentino. Materiali sono stati forniti anche dall’Emeroteca del Novecento di Patrik Giacone di Casalborgone. La figura di Carlo Levi è stata studiata in questi mesi dagli allievi dell’Uni3 e dell’Istituto Calamandrei attraverso conferenze e visite guidate alla GAM e alla Fondazione Amendola di Torino e alla Pinacoteca Carlo Levi di Alassio. Lo studio ha permesso di approfondire la grande intuizione di Levi per la scoperta di un Mezzogiorno desolato e marginale nello scenario nazionale, retaggio di una unificazione mal vissuta e che faceva sentire lontano il potere romano. Una intuizione ben rappresentata nel romanzo “Cristo si è fermato a Eboli” e nei suoi numerosissimi quadri sulla Basilicata. Il materiale raccolto, pannelli, fotografie e video, confluisce ora nella mostra che avrà come titolo "Arte, politica e scrittura: la vita come passione. Carlo Levi" e che si terrà a Palazzo Einaudi in via Lungo Piazza d’Armi 6 in Chivasso dal 29 aprile al 21 maggio e a Crescentino nella Chiesa della Resurrezione (via Bena 13), dal 3 all’11 giugno.
Note
[1] L’inaugurazione a Chivasso è prevista per sabato 29 aprile alle ore 16 nella Sala Conferenze di Palazzo Einaudi. La mostra si snoderà nei due piani della Galleria Cosola e sarà visitabile dal giovedì al sabato dalle 16 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. Nel corso della mostra sono previsti alcuni momenti di approfondimento: il 4 maggio 2023 alle ore presentazione del libro “Vincenza Castria, la rivelazione della politica” di Tommaso Russo, Adriana Salvia, Rosa Maria Salvia, Emilia Simonetti; l’11 maggio 2023 ore 21 (Palazzo Einaudi) proiezione del Docu-film “Lucus a lucendo: a proposito di Carlo Levi” di Alessandra Lancellotti e Enrico Masi, con la partecipazione di Stefano Levi Della Torre; il 15 maggio 2023 ore 21 presentazione del libro “La bellezza di essere meridionali” di Marcello De Stefano e 18 maggio 2023 ore 21 (Palazzo Einaudi) Letture dai testi di Carlo Levi a cura degli Allievi dell’Uni3 e del Calamandrei. L’iniziativa si avvale del patrocinio della Città di Alassio.
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