Torino, esproprio "covi pusher". Polemica tra Pd e Marrone: per i dem è soltanto propaganda
- La Porta di Vetro
- 5 mag
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L’annuncio dell’assessore regionale al Welfare Maurizio Marrone sull’esproprio dei cosiddetti “covi dei pusher” a Barriera di Milano ha dato l'innesco per una nuova polemica tra esponenti di Fratelli d'Italia e Partito democratico. A raffica sono partite le consigliere Nadia Conticelli e Monica Canalis, che hanno stigmatizzato la ventilata iniziativa con una critica che in più di un'occasione è stata lanciata al governo regionale: si affronta un problema complesso con una soluzione semplicistica e ad effetto. Analisi che è riservata su scala nazionale dalla segretaria del Pd Elly Schlein alla presidente del consiglio Giorgia Meloni. Conticelli e Canalis si sono spinte oltre, affermando che a loro parere "si tratta di una grossolana presa in giro e di un modo per sottrarsi alle vere responsabilità della Regione, che riguardano le politiche abitative, la gestione delle dipendenze e la sicurezza dei territori" [1].
Tra i non detti sull'atteggiamento propagandistico di Marrone, aiutati dal ricorso alla memoria, vi è lo sgombero in via Aosta, nel quartiere Aurora del 3 dicembre scorso, quando furono liberati alcuni alloggi Atc occupati da famiglie rom e irregolari, dietro le dichiarazioni di Marrone vi era in quella circostanza come in altre, un lavoro enorme compiuto in sinergia dai tecnici dell'Atc, dal Comune di Torino con i suoi vigili urbani e assistenti sociali, dalla circoscrizione e, non ultimo, dalle forze dell'ordine.
Sulla stessa lunghezza d'onda di Conticelli e Canalis si sono espressi anche il capogruppo del Pd in Sala rossa Claudio Cerrato e Vincenzo Camarda, consigliere PD e presidente commissione Sanità e servizi sociali, secondo i quali "la sicurezza nelle periferie torinesi è una questione seria, che merita risposte concrete e coordinate tra i vari livelli istituzionali. Trasformare un provvedimento urbanistico in uno slogan di 'guerra al crimine' è fuorviante e rischia solo di alimentare stigma e paura, senza produrre risultati tangibili per chi nei quartieri difficili ci vive ogni giorno.
In una nota, Cerrato e Camarda hanno poi ricordato che Palazzo civico ha stanziato 3 milioni di euro per contrastare l’emergenza crack, che è uno dei veri drammi che stanno attraversando Barriera e altre zone della città e, nel contempo, ha investito in progetti di rigenerazione urbana, nel rafforzamento dei servizi sociali, nella presenza educativa e nella prevenzione. "Tutto questo - chiosano ancora i due esponenti dem - mentre la Regione Piemonte, che ha competenza diretta su sanità e politiche sociali, resta silente o interviene con provvedimenti di facciata".













































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