A ritroso nel tempo: settembre 1965, l'inizio della guerra "seria" tra India e Pakistan
- La Porta di Vetro
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Aggiornamento: 15 ore fa

Il Pakistan dichiara: «Siamo impegnati in una lotta per la vita o per la morte contro l'India». Replicano gli indiani: «Data la situazione, un armistizio è impossibile». Siamo a metà settembre del 1965. Nel subcontinente indiano si è aperto da mesi un focolaio di guerra tra i due giovani stati, India e Pakistan, nati appena nel 1947 dalla disgregazione dell'Impero Britannico. Intanto, nel sud-est asiatico si allarga il conflitto tra i due Vietnam, l'uno a nord comunista, l'altro a sud sostenuto dagli Stati Uniti che ha iniziato ad inviare i suoi primi "consiglieri" militari.
La mediazione dell'Onu è disperata. Il suo segretario generale, il birmano U Thant, da giorni in costante collegamento con i governi dei due paesi, ha alzato bandiera bianca e lascia Nuova Delhi, destinazione New York, per l'impossibilità di raggiungere un'ipotesi di cessate il fuoco. I mezzi di informazioni lo descrivono come un uomo amareggiato. Dalle dichiarazioni di India a Pakistan non si avvertono spiragli di dialogo, anche se la prima dà l'impressione di una ragionevolezza maggiore, rispetto all'intransigenza aggressiva dell'altra. Così al segretario generale dell'Onu non è rimasto che ammettere ciò che i soldati delle due opposte fazioni vivono al fronte: «La fine delle ostilità non è stata raggiunta, ma ciò non esime gli uomini di buona volontà dal continuare nei loro sforzi per realizzarla».
La tregua è impossibile. A dividere India e Pakistan rimane il territorio conteso del Kashmir, 200 mila chilometri quadrati, posizione strategica, abitato per tre quarti da una maggioranza musulmana, ma fino al 1947 sotto il potere di un Maharaja indù propenso a scegliere la via indiana. Nulla di strano che gli indiani lo ritengano parte integrante del loro Stato e abbiano scelto di occuparlo sull'onda dell'adesione all'India nell'ottobre del 1947, letteralmente indifferenti alle obiezioni e proteste del governo pakistano, e all'inizio delle ostilità nello stesso anno, proseguite fino al 31 dicembre dell'anno successivo con il cessato il fuoco sulla linea del fronte, definita Linea di controllo. Nove anni dopo, nel 1957, quando l'India ne decise l'annessione, dopo averne rivendicato la sovranità due anni prima, scoppiarono tumulti e disordini con morti e feriti in Pakistan.
Ma la guerra vera è scoppiata nella primavera del 1965: è il 24 aprile quando una brigata corazzata del Pakistan penetra in territorio indiano per una profondità di 15 chilometri in tre punti, attaccando tre fortini, Sardapos, Vigokoto e Chadbet. Dopo un aspro scontro di artiglierie, soltanto nelle ore serale le truppe pakistane hanno fatto dietrofront. Agli osservatori neutrali rimane che l'impressione di un evidente crescendo del conflitto indo-pakistano dai primi scontri armati del 1947-48 per l'impiego di mezzi corazzati da parte del Pakistan. Da quel momento, tra i due paesi destinati a diventare potenze atomiche, la guerra sarà considerata la prima opzione per risolvere le controversie territoriali.
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