Un libro per voi: "18+1, Diciotto anni e un giorno"
- La Porta di Vetro
- 19 ore fa
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Domani, 6 novembre, alle 11 nella Sala delle colonne del Municipio di Torino, sarà presentato il libro "18+1 Diciotto anni e un giorno", sottotitolo Il perimetro del vuoto e della solitudine: giovani perduti nelle carceri per adulti di Monica Cristina Gallo, Garante dei diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Torino per due mandati quinquennali, dal 2015 al 2025. L'iniziativa è del gruppo consigliare Demos di Torino.
Il libro affronta il dramma dei giovani nelle carceri per adulti. Tema spinoso e doloroso che riflette ad un tempo l'impegno diretto e personale di Monica Cristina Gallo per le persone detenute, con una attenzione particolare al dramma dei giovani nelle carceri. Infatti, sono 5067, all’inizio del 2025, i giovani detenuti under 25 nelle carceri per adulti: mentre al 30 giugno 2023 erano 3274. Un incremento di 1800 unità rispetto a metà 2023. A ottobre 2024, in detenuto su otto appartiene a questa fascia di età, con una crescita del 35% rispetto all’anno precedente. Nella rilevazione dell'aprile scorso, c'erano 611 minori negli istituti penali per minorenni (IPM), un numero notevolmente cresciuto negli ultimi anni.
Un fenomeno in drammatica ascesa, cioè la presenza di giovani detenuti nelle carceri per adulti. Infatti in Italia, al 30 giugno 2023 erano 3274 i detenuti under 25 nelle carceri per adulti, mentre, all’inizio del 2025 sono diventati 5067, con un incremento di quasi 1800 unità. La crescita anno su anno è stata del 35% circa, arrivando a un detenuto su otto.
Ognuno di quei numeri rappresenta una vita che entra in un mondo in cui la rieducazione è una vana speranza e le opportunità di riscatto quasi spariscono. Una persona che passi attraverso questa esperienza passa anche dalla difficoltà che l’hanno portata a sbagliare e quindi al carcere alla delusione, al cinismo, alla rassegnazione, bruciando così ogni possibilità di reinserimento nella società.
Nel XXI rapporto di Antigone sulle condizioni di detenzioni, in cui si ricorda "le proteste che hanno avuto luogo nelle carceri minorili nel corso dell’ultimo anno, a causa delle degradate condizioni di vita interna, del sovraffollamento che costringe a dormire su materassi a terra, dell’assenza di attività interne, della permanenza in cella spesso quasi per l’intera giornata, della mancanza di percorsi individualizzati di reintegrazione sociale", emerge lo spaccato di una situazione oramai intollerabile per una società civile. Tra l'altro, sottolinea il degrado che ha colpito l’Ipm milanese intitolato a Cesare Beccaria, attualmente teatro di un’inchiesta per gravi violenze reiterate contro i ragazzi reclusi, e l’Ipm romano di Casal del Marmo. "Le proteste dei ragazzi non hanno portato all’ascolto e all’apertura di un dialogo da parte dell’istituzione, ma a reazioni punitive (disciplinari e penali) e a ulteriori chiusure del carcere. Molti volontari che operano all’interno delle carceri minorili si sono visti restringere spazi di azione nel portare avanti attività ricreative e culturali con i giovani detenuti. Il nuovo reato di rivolta penitenziaria rischia adesso di seppellire i giovani detenuti sotto cumuli di anni aggiuntivi di carcere".[1]
Tutto ciò la nostra società non può e non deve permetterselo, non manca di denunciare Monica Cristina Gallo che in un recente incontro di presentazione del lavoro, non ha esitato a puntare il dito sulla politica detentiva: "Il carcere ha fallito”. Affermazione esplicita che si coniuga con un senso di frustrazione per chi ha vissuto dall'interno "l’immobilismo della politica rispetto alla situazione non riformabile degli istituti di pena, in particolare per la condizione di abbandono dei giovani adulti. Il testo è preceduto della prefazione di Gherardo Colombo, uno dei piemme del pool di Mani pulite e chiuso dalla postfazione di Antonella Saracco.
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