Tra salotti e la realtà delle trincee, l'Europa perde in credibilità
- Emanuele Davide Ruffino e Germana Zollesi
- 12 lug
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Emanuele Davide Ruffino e Germana Zollesi

Cercando di staccarsi dall’assillo del contingente con cui i mass media ci bombardano in modi incessante, sembra emergere una distanza incolmabile tra quanto si discute nei salotti giuridico-intellettuali e la realtà che si concretizza sui teatri di guerra.
Impressiona infatti come le richieste di pace e la messa a disposizione di sedi per avviare trattative contrasti con l’aumento delle bombe sganciate per fiaccare la resistenza degli avversari e, in questa logica, si spiegano anche gli accanimenti, militarmente inutili se non per gestire la propaganda, effettuati a scapito delle popolazioni.
La cosa non è nuova: Joseph Goebbels, giornalista e ministro della Propaganda del Terzo Reich dal 1933 al 1945, poteva spendere fino a mezzo miliardo di dollari all'anno per finanziare la propaganda, mentre gli americani ne investivano solo 26 milioni all'anno. Forse ciò spiega perché riuscirono a far credere che gli ebrei rapivano i neonati prima della celebrazione della Pasqua ebraica perché avevano bisogno del sangue di un bambino cristiano da mescolare con il loro matzah, il pane non lievitato: la democrazia e la pluralità d’informazione conviene, anche sotto un profilo finanziario.
Tra sincerità ed esibizionismo
Tutti i “troppo” rischiano di produrre effetti negativi, anche l’eccessivo esibizionismo verso atteggiamenti filantropici (il vero filantropismo si esercita in forme discrete). Facendo una metanalisi tra quanto tempo viene impiegato dai mass media e ancor più nei talk show nel criticare la parte avversa rispetto a ricercare soluzioni concrete forse si spiega l’impasse in cui stiamo vivendo e che l’Europa con le sue istituzioni ne è un’icona emblematica.
La ricerca del consenso, dell’apparire buoni, dell’intellettualismo giuridico o della santità post morte, sono sicuramene atteggiamenti apprezzabili, ma non devono rimane fini a sé stessi. Chi vive nelle trincee dei 56 conflitti in essere si sente quasi infastidito del tanto parlare di alcuni conflitti e niente di altri: evidentemente i morti contano in modo diverso se non servono a criticare la parte aversa. Così come pretestuose sembrano essere le dispute giuridiche su alcuni episodi che, seppur gravissimi, non spiegano la realtà dei fatti che vede alcuni Paesi da anni prepararsi a fare la guerra creando arsenali pressoché inesauribili. Società sostanzialmente povere hanno soffocato ogni altra esigenza per riarmarsi tant’è che oggi possono sovvenzionare alcune parti belligeranti, mentre l’Europa si dilania nello stabilire cosa far rientrare nelle spese belliche in modo da eludere il 5% per le spese militari, che si sa già essere irraggiungibile.
La sensibilità cambia in base alla longitudine: maggiormente avvertita se ci si trova vicino ai conflitti (terrorizzati i Paesi Baltici; molto preoccupate Svezia e Finlandia, nonostante le loro tradizioni ispirate alla neutralità), sempre più parolai man mano che ci si allontana dalle trincee, anche se la presenza di un significativo potenziale bellico russo in Libia non è poi così distante come invece sembrano le truppe Nord Coreane, ma forse la latitudine viene valutata con un’altra scala metrica, anche se le immigrazioni di massa sono un’arma potentissima se gestita da trafficanti senza scrupoli.
L’agonia europea
Per un pugno di voti e un po’ di notorietà, la società europea non riesce a prendere una posizione: dai tempi di De Gasperi si discute di un esercito europeo ma si è fatto poco (i maligni dicono perché troppo impegnati nel definire le curvature delle banane!). Ora però che gli americani non sono più disposti a prendersi tutte le responsabilità e il peso economico della difesa dell’Occidente, il problema si pone. Le discussioni da salotto appaiono molto distanti dalla realtà al fronte e più si discute di cose marginali e ci si limita a dire quanto è cattivo l’avversario politico, più diminuisce il peso politico dell’Europa, ormai non più gradito e sbeffeggiato (vedi l’allontanamento di un Commissario Europeo e di tre Ministri di Paesi della UE dalla Libia).
Sicuramente l’Europa ha sviluppato un amore per la libertà e un senso civico del diritto internazionale superiore: anzi si può affermare che (forse per pulirsi la coscienza degli obbrobri perpetrati con il colonialismo e con la Shoah) ne è stata la principale propositrice con gli USA, ma ai soldati e ai civili impegnati al fronte, delle raffinate elaborazioni culturali e dell’esibizionismo buonista, tanto giuridicamente corretto quanto inconcludente, interessa poco, ammesso che riescano tra un drone e l’altro di poter prenderne conoscenza (in trincea hanno altro di cui preoccuparsi: a loro tocca fare, per dirla alla Merz, Cancelliere tedesco, il lavoro sporco e non hanno tempo per fare gli azzeccagarbugli).
Il diritto, di cui l’Impero Romano ne è stata culla, rappresenta forse il più importante fattore di civiltà ma non può essere sufficiente e soprattutto non è scevro dalle degenerazioni provocate dai legulei: alle donne che in Iran, in base al loro diritto non possono essere impiccate se vergini, interessa poco se già sanno che basta essere violentate per rimuovere la prescrizione… sono quasi più cavillosi di noi latini.
La superiorità culturale delle democrazie occidentali non si deve, cioè, impantanarsi in dispute pretestuose ma elaborare un nuovo ordine mondiale, sostenibile ed equo, ma deve avere anche la forza, si spera solo con la diplomazia, di proporla con fermezza. Non si tratta di una riedizione del "Si vis pacem, para bellum" ma la consapevolezza che non basta rivendicare ieraticamente una posizione perché questa si realizzi, ma occorre lavorare, a cominciare dalla nostra realtà locale e quotidiana sempre più interessata da fenomeni d’inaudita violenza, a creare condizioni di convivenza pacifica. Oggi sembra che siamo tutti capaci a risolvere i problemi internazionali e soprattutto a giudicare tutti gli esponenti politici, ma pochi a far decantare i micro-conflitti che ci circondano.













































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