top of page

Stefano Lo Russo: il rischio di correre per la "maglia nera"

  • Vice
  • 7 lug
  • Tempo di lettura: 3 min

Considerazioni dopo il sondaggio del Sole-24 Ore


di Vice


ree

Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha di che consolarsi: è vero che l'annuale classifica del Sole 24-ore sull'indice di gradimento dei sindaci lo vede scivolare al 72° posto, ma è pur vero che dietro di sé ha una ventina di colleghi, mentre altri dieci non sono stati testati per insufficienza di tempo tra sondaggio ed elezione.

Tra i primi cittadini che lo (in)seguono ce ne sono di città importanti e metropolitane, in primis i due Roberto, Gualtieri di Roma e Lagalla di Palermo, quest'ultimo davvero un fulmine di guerra nel rubare il posto di fanalino di coda al sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, maglia nera nel 2024. Uno scambio di posizioni che non costituisce certo il migliore biglietto da visita per la Trinacria, ma la popolarità, come insegnava un ciclista di nome Lucillo Lievore da Breganze, si conquista anche da ultimi. E lui era diventato il top degli ultimi al Giro d'Italia negli anni Sessanta, quando "la maglia nera", oggetto-soggetto di ripetute interviste e analisi al Processo alla Tappa di Sergio Zavoli era una sorta di inno cantato agli umili, ai gregari che più gregari non si può, in un'epoca di ricercato egualitarismo ideologico. I tempi però sono cambiati.

Naturalmente, non ci lasciamo trascinare dalla fantasia che Stefano Lo Russo corra per indossare la maglia nera. Il prestigio della prima capitale d'Italia, dove tutto o quasi è nato e altrettanto è stato traslocato, ultima la produzione automobilistica, subirebbe una precipitosa e preoccupante crisi esistenziale a corollario di altre crisi note e di diversa natura.

Ma, come più volte è stato osservato su questo sito, ci sono indizi che non depongono a suo favore. Indizi oggi visualizzati, potremmo dire con una punta di presunzione, proprio dal sondaggio del Sole-24 ore e sostanziati da una caduta netta del consenso (-8,5 per cento). A questo punto, schematicamente, la domanda sorge "spintanea": che cosa sta accadendo al sindaco Lo Russo? Che, paradosso della conseguenza, ogni giorno riceve input importanti per entrare in contatto diretto con i problemi dei cittadini e dell'associazionismo economico e sociale con cui mostrare il suo costante impegno unito alla capacità di condurre con polso fermo una comunità: crisi industriale, periferie, sicurezza, trasporti, ambiente. Fattori che notoriamente reclamano leadership autentiche e non costruite dagli uffici stampa, prese di posizioni e presenza forti e non dichiarazioni alla camomilla o perseguite con il chiaro intento di mettere il coperchio su possibili tensioni politiche (e di partito, nel suo caso il Pd), come se il dissenso fosse di per sé cagione di un malessere collettivo e non già l'elemento propulsivo della stessa politica (e democrazia).

Ma da questo orecchio, evidentemente, il sindaco Stefano Lo Russo non ha ancora dato risposte audiometriche compatibili con il comune sentire, almeno accogliendo i dati del sondaggio. Che si tratti di una precisa strategia, destinata a raccogliere i frutti a fine mandato, dinanzi a una nuova candidatura? Anche qui, alcuni indizi lo lascerebbero supporre. In particolare, lo spirito con cui ha puntato le sue carte sul PNRR, sulle grandi opere, per dare impulso anche infrastrutturale alla città e segnarne il futuro.

Viene da immaginare una nuova Torino sulle ali del PNRR come la Terra promessa, Stefano Lo Russo nei panni di un moderno Mosè e il Po come il Mar rosso. Suggestivo. Ma la rappresentazione necessità di un popolo che, secondo il sondaggio, è da conquistare, almeno in parte, forse in gran parte. Per farlo, occorre però chiudere con la stagione dell'elitarismo politico e del cerchiobottismo del quieto vivere, e scendere tra la gente, percepirne e misurarne gli umori, proprio per non assecondarne le istintive e primitive reazioni, calarsi nelle esistenze dei cittadini con sincerità, come deve fare un primo cittadino che vuole ricevere proprio dal basso il riconoscimento di un altrettanto sincero carisma. Altrimenti si prepari a fare altro.





Commenti


L'associazione

Montagne

Approfondisci la 

nostra storia

#laportadivetro

Posts Archive

ISCRIVITI
ALLA
NEWSLETTER

Thanks for submitting!

Nel rispetto dell'obbligo di informativa per enti senza scopo di lucro e imprese, relativo ai contributi pubblici di valore complessivo pari o superiore a 10.000,00, l'Associazione la Porta di Vetro APS dichiara di avere ricevuto nell’anno 2024 dal Consiglio Regionale del Piemonte un'erogazione-contributo pari a 13mila euro per la realizzazione della Mostra Fotografica "Ivo Saglietti - Lo sguardo nomade", ospitata presso il Museo del Risorgimento.

© 2022 by La Porta di Vetro

Proudly created by Steeme Comunication snc

LOGO STEEME COMUNICATION.PNG
bottom of page