Orizzonti d'Europa
Aggiornamento: 23 ott 2023
Israele-Palestina: a Strasburgo la guerra divide, ma il testo è condiviso
di Mercedes Bresso
Ogni lunedì e fino alle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, Mercedes Bresso - al suo secondo mandato di europarlamentare Pd dall'estate 2023 in sostituzione di Pierfrancesco Majorino come prima degli esclusi alle elezioni del 2019 - ci racconta l'attività politica che si svolge nelle commissioni e dai banchi di Bruxelles e di Strasburgo.[1]
Momenti di emozione e di tensione nella plenaria del Parlamento Europeo a Strasburgo dal 16 al 19 ottobre. Una settimana iniziata con l’attentato a Bruxelles, in cui sono morti due cittadini svedesi, con manifestazioni in tutta Europa, attacchi a Sinagoghe a Berlino e in molte città e marcata dalla presenza alla nostra assemblea di un gruppo di familiari degli ostaggi israeliani. Sono stati accolti da una standing ovation, ma questo non ha evitato una dura battaglia in aula sul testo della risoluzione che condanna gli attacchi di Hamas.
Sulla solidarietà a Israele non ci sono stati dubbi o defezioni ma ci siamo divisi sulla richiesta da parte della Left di un cessate il fuoco umanitario. Alla fine un compromesso è stato trovato sulla richiesta di una pausa nelle operazioni militari per permettere l’arrivo di aiuti umanitari nella striscia di Gaza. È stato comunque evidente che i parlamentari sono sostanzialmente divisi fra coloro che sostengono con fermezza il diritto di Israele a vivere sul proprio territorio e quelli che hanno maggiore simpatia per la causa palestinese. È la regola della democrazia ma è stato importante che malgrado le diverse sensibilità si sia riusciti ad arrivare a un testo condiviso da una larghissima maggioranza.
Premio Sacharov 2023 a Mahsa Amini e alle resistenti iraniane
Il secondo momento emozionante è stato certamente quello dell’attribuzione del premio Sacharov all’attivista iraniana Mahsa Amini, la ventitreenne uccisa dal regime di Teheran e al movimento Donna, Vita e Libertà, che ha animato la battaglia di liberazione delle donne in Iran.
Ma la plenaria è stata anche caratterizzata dal voto su alcuni provvedimenti di grande interesse, da quello sul bilancio, che ha subito molte modifiche legate agli avvenimenti più recenti, e sulla istituzione della Piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (Step), per finanziare la crescita di queste attività e ridurre la dipendenza europea, promuovendo la ricerca e gli investimenti nelle tecnologie pulite e in quelle digitali e nei settori connessi. I progetti finanziabili si potranno trovare nel “portale della sovranità“, titolo che permette di capire quanto l’Europa si sia resa conto di avere perduto la propria sovranità in campi produttivi strategici.
Sono anche intervenuta in aula, nella discussione sugli esiti del vertice del 18 e 19 settembre, a New York, sullo stato di attuazione degli obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, che al 2030 dovrebbero portare i paesi in via di sviluppo su un sentiero di sostenibilità economica sociale e ambientale. La pandemia e le crisi economiche hanno purtroppo influito negativamente. Mentre il mondo stava avviandosi su un percorso di riduzione delle povertà, la tendenza si sta invertendo e, come ho ricordato nel mio discorso in aula, occorrerà molto impegno per riuscire per il 2030 a ottenere dei risultati positivi. L’Unione ha predisposto uno strumento finanziario, il Global Gateway, che mette insieme tutte le risorse disponibili, intervenendo non solo con aiuti diretti, ma anche con finanziamenti, prestiti e garanzie, a partnership fra imprese europee e dei paesi interessati, in modo da moltiplicare il potenziale di sviluppo delle risorse a disposizione. Serve, ho ricordato, una strategia globale che rilanci il percorso virtuoso che è stato purtroppo interrotto.
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