Torre Pellice: gli "sguardi" sulla Palestina al Tempio Valdese
- Piera Egidi Bouchard
- 1 giorno fa
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Aggiornamento: 1 ora fa

L'83 per cento delle vittime palestinesi dall'inizio della guerra nella Striscia di Gaza sono civili. La percentuale che trasuda di sangue innocente, pubblicata dal quotidiano britannico The Guardian, è stata contestata con l'abituale veemenza dal Governo israeliano. Se non si trattasse di non venire meno alla pietas umana, Netanyahu, che corre per il titolo poco invidiabile di uomo più odiato della Terra, e i suoi complici meriterebbero una caustica e sferzante risposta. Ma, probabilmente, neppure questa avrebbe un senso, dal momento che chi avrebbe il diritto e gli strumenti per fermarlo, è connivente nei fatti del massacro che quotidianamente si perpetra a Gaza, dove oggi, giovedì 21 agosto, gli abitanti sono stati "invitati" nuovamente all'evacuazione dall'esercito di occupazione israeliano. Miserabili in fuga non più dalla fame, ma dalla morte certa. E ciò avviene mentre il governo di Israele prosegue anche nell'occupazione della Cisgiordania, indifferente al documento che decine di Paesi hanno sottoscritto contro la violazione del diritto internazionale.
Fogli di carta che per Netanyahu altro non sono che carta straccia priva di alcun valore dinanzi alla sua personalissima visione del diritto internazionale che poggia sulle armi e sul diritto di uccidere in maniera indiscriminata, come appunto gli ha rinfacciato The Guardian. Ma, soprattutto, che si fa sempre forte dell'avallo che gli concede Donald Trump e della procura che la Casa Bianca ha dato nei giorni scorsi all'ambasciatore Usa in Israele di ricordare al mondo che i cittadini israeliani residenti Cisgiordania non violano il diritto internazionale. Un'affermazione letta dai più come una replica tranchant ai leader occidentali che affermano il contrario. Come si è affermato il contrario con grande partecipazione e profonda commozione ieri sera al Tempio Valdese di Torre Pellice, nell'incontro dedicato agli sguardi sulla Palestina nel segno della Pace. La cronaca di Piera Egidi Bouchard. [1]

Si è concluso da poche ore l’incontro al tempio valdese di Torre Pellice, affollatissimo “Il tempo è adesso: sguardi sulla Palestina”, e nella notte, quasi una tragica risposta, abbiamo notizia di un attacco israeliano sulla Cisgiordania. Il tempio è decorato da fogli appesi alle tribune laterali e intorno all’abside, impressionanti: ogni foglio con 50 nomi – uomini, donne, bambini - delle vittime morti nella striscia di Gaza a partire dall’attacco folle e omicida di Hamas del 7 ottobre 2023, che ha determinato l’intervento dell’esercito d’Israele. Alle pareti del tempio, inoltre, una “mostra fotografica itinerante”- curata da Jo Molinari Cerrato del “Coordinamento donne di montagna” e dell’associazione internazionale Ywca -, che ha un suo gruppo di donne anche in Palestina - testimonia le difficilissime condizioni di vita dei palestinesi negli anni.
Lo sguardo e l’impegno femminile per la pace è evidente ; l’incontro è stato promosso dal gruppo “Dalla parte di Abele”, fondato lo scorso anno nei giorni del Sinodo valdese da “quattro sorelle evangeliche” a cui si sono via via uniti uomini e donne, credenti e non credenti, cattolici e riformati, con il compito di non distogliere l’attenzione da quanto sta succedendo in Medio Oriente.

Moderava la pastora e teologa Letizia Tomassone, che ha ricordato l’importanza anche dei piccoli gesti ed eventi per chiedere la fine dei bombardamenti e della carestia, aprendo agli aiuti internazionali. È quindi intervenuta la presidente di Assopace Palestina e già parlamentare europea Luisa Morgantini, che ha denunciato le drammatiche condizione della popolazione, di cui ha sottolineato la dolcezza e il pacifismo, annientata in nome di un sionismo fanatico e nel silenzio e complicità del mondo occidentale, che continua a fornire armi ad Israele.
Il pastore e docente di Nuovo Testamento alla Facoltà valdese di Teologia, Eric Noffke, ha ricordato le discriminazioni anche teologiche del cristianesimo sull’ebraismo e, dopo l’orrore della Shoah, un senso di colpa collettivo che oggi quasi impedisce ogni critica al governo d’Israele, come se si riferisse all’intero mondo ebraico.

Ma la questione religiosa deve rimanere separata dal giudizio su quanto sta accadendo oggi in Palestina.
A sua volta ha portato un saluto la sindaca di Torre Pellice, Maurizia Allisio e la presidente del Centro culturale valdese che, con la chiesa valdese di Torre hanno patrocinato l’iniziativa. Anche i musicisti dell’Associazione MusicaInsieme e della Scuola di Musica della Val Pellice hanno dato il loro patrocinio, e il gruppo di fiati "Amici di Joe" hanno offerto uno splendido concerto di gospel e spirituals, mentre una iniziale apericena a offerta ha raccolto oltre 2000 euro da destinare alla popolazione di Gaza.
Piccole cose, certo, rispetto a un’immane tragedia, ma che consentono di tenere sveglia l’attenzione, perché come ammonisce il profeta Zaccaria (4,10) ”chi potrebbe disprezzare il giorno delle piccole cose?”
Note
[1] Si ringrazia per le foto A.V.G.
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