La Posta della Porta di Vetro. "Chi governa ha valutato fino in fondo gli effetti dell'art. 5?"
- La Porta di Vetro
- 4 ore fa
- Tempo di lettura: 2 min

Sull'articolo Limiti e insidie del mitizzato articolo 5 del Trattato Nato, https://www.laportadivetro.com/post/limiti-e-insidie-del-mitizzato-articolo-5-del-trattato-nato riceviamo:
La lettrice (D.A) scrive:
Non solo ci sono questi seri vincoli, ma se fosse stata una soluzione semplice e maneggevole, chissà come mai non venne mai adombrata, se non per prenderne con timore le distanze, all’inizio di questa terribile guerra? Ricordo bene che se ne parlò, solo per rigettarla nettamente, con l’argomento che avrebbe potuto scatenare una risposta della Russia con armi atomiche. E allora, perché adesso la raffinata stratega Meloni, pedissequamente seguita dal ministro degli esteri USA, la tira fuori? Cosa li spinge a dire e promuovere l'argomento, se non il desiderio di stare per qualche ora in primo piano sui media senza “pagare dazio”, cioè senza che nessuno mai chieda loro di dare una prova anche minima di serietà?
Un lettore che si firma, scrive:
Estendere l’art 5 all’Ucraina senza che questa entri nella Nato è un errore strategico, che ci costerà molto caro (mi auguro di sbagliare) in quanto si creerebbe un precedente pericolosissimo. [...] Tra l'altro, dovremmo essere sicuri che Kiev non giochi sulle provocazioni per costringerti a entrare in guerra...
L'art. 5 del Trattato aveva una sua ragione sino al 1991 a condizioni politico-strategiche date. Dal 1991 in poi, modificando il proprio concetto strategico, la Nato si è inventata le missioni no-article five, ovvero missioni di pace che, alla fine, hanno dato alla Nato una connotazione politica oltre che militare, giustificando interventi non coperti da risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, introducendo il cosiddetto Diritto di "ingerenza umanitaria". Oggi come ieri, una qualunque modifica dell'articolo 5 rappresenterebbe una modifica del trattato stesso. Ciò significa:
adozione all'unanimità delle modifiche da parte degli Stati membri al primo Consiglio atlantico utile;
a consenso ottenuto
2. passaggio nei rispettivi Parlamenti nazionali di ogni Stato per la ratifica delle modifiche al trattato. Con, laddove è previsto, per l'Italia ex art. 10 e 11 Cost., verifica della legittimità costituzionale.
Ammesso anche che ciò possa avvenire con successo, nella speranza che non vi siano voti contrari, rimane preponderante l'aspetto politico-strategico del grado di fiducia tra Nato e Ucraina. Chi garantirà che Kiev non metta in pratica provocazioni tali da provocare una guerra che coinvolga una Nato così riorganizzata in termini light?
Evidentemente ai leader nazionali sfuggono aspetti sostanziali oltre che procedurali.[...] Stupisce, invero, che sfuggano anche ad ambienti che dovrebbero ben padroneggiare il rapporto tra Diritto internazionale e diritto interno, la Storia delle Relazioni internazionali, le Relazioni internazionali e la scienza politica, quegli stessi ambienti che dovrebbero sostenere i "suggerimenti" della Presidente del Consiglio.
Comments