Netanyahu: "Abbiamo cambiato il volto del Medio oriente". Ma non in meglio... Bibi
- Menandro
- 20 giu
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di Menandro
Nel suo accecante delirio di prepotenza, "Bibi" Netanyahu, primo ministro israeliano, ha coniato un'altra frase che se fosse tragicomica sarebbe da lasciare ai posteri. Invece è terribilmente seria nella sua grande sconcezza: "Abbiamo cambiato il Medio oriente", che nel suo delirio di onnipotenza - ma non troppo, visto il livello di subalternità raggiunto dall'Occidente - equivale a dire "abbiamo cambiato il mondo". Comunque sia, mondo o medio oriente, possiamo affermare che lo ha cambiato in peggio, con quella sua proverbiale capacità di trasformare in morte e in distruzione tutto ciò a cui si avvicina. Ma c'è chi in Israele quella capacità di morte e quella distruzione la giudica un dono. E lui lo sa e sembra gioirne, indifferente ai moti di sincero fastidio che provoca tra una parte dei suoi connazionali in patria e fuori per la sua naturale predisposizione alla corruzione, secondo i magistrati di Tel Aviv (il processo al momento è sospeso), e alla speciale vocazione di mandare i suoi soldati a morire per uccidere esseri umani con un piede già nella fossa, perché Gaza è oramai soltanto un'immensa fossa comune a cielo aperto.
Altrettanto indifferente Bibi lo è verso il resto del mondo, che per la verità ha già tirato un sospiro di sollievo, dopo essere stato messo al corrente che lo potrà "ammirare" soltanto in cartolina per via di quell'accusa di crimini contro l'umanità che gli pende sulla testa. Merito da iscrivere interamente al coraggio dei giudici della Corte penale internazionale dell'Aia ai quali Netanyahu regala quotidianamente la sua personalissima sindrome del marchese del Grillo, "Io so' io... e voi non siete un c...", ma che per i soliti bontemponi romani è più vicina al "marchese del Grullo".
Sia chiaro, tutto questo non scalfisce minimamente la dura scorza di Bibi che nella sua grande sconcezza punta a mantenere il più a lungo possibile il potere con l'obiettivo di oscurare, oltre che la coscienza e l'identità di Israele, soprattutto la fama degli antichi padri della Patria, pur di dimostrare di essere di gran lunga non solo il migliore, ma il più cattivo, perché se vuoi davvero cambiare il mondo o solo il Medio oriente le due cose devono coincidere.
Grillo o Grullo, Bibi comunque il Medio oriente lo sta cambiando davvero. Non come avrebbero voluto gli abitanti di Gaza, che oggi sono 55mila e più in meno, e contano un centinaio di migliaia di feriti, molti dei quali resteranno invalidi per tutta la vita, la maggioranza senza casa e tanti altri, migliaia di bambini, quelli scampati alla furia omicida del nuovo Erode, senza famiglia; né come i palestinesi della Cisgiordania, ripiombati nel terrore degli anni Quaranta, quando il terrorismo sionista, dall'Haganah all'Irgun, gettava bombe sugli arabi per garantirsi il ritorno alla Terra promessa dopo duemila anni di esodo, e per questo i suoi membri subivano la pena capitale con regolare processo dall'Impero Britannico, che aveva il mandato sulla Palestina. E, fattore non marginale, non rispettava le risoluzioni dell'Onu.
Oggi sono i coloni israeliani a terrorizzare gli arabi, bruciando i loro ulivi, assaltando i villaggi, in una corsa all'occupazione che fa rima con usurpazione di cui il mondo e non soltanto il Medio oriente tra qualche anno, di ritorno al diritto alla giustizia, non soltanto divina, e all'onestà, non soltanto intellettuale, potrà finalmente e liberamente vergognarsi di tutte le infamie sulle quali ha preferito voltare la testa dall'altra parte. Ultimo, ma non meno importante, c'è la guerra contro l'Iran, regime corrotto, assassino e illiberale, al quale soltanto un corrotto come Bibi poteva restituire un minimo di credibilità con la ripresa dello slancio ultranazionalistico e alle paure che percorrono sottopelle i suoi cittadini, dopo quanto è accaduto in Iraq, Libia, Afghanistan, Siria.
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