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La poetica fotografica di Ivo Saglietti al Museo Nazionale del Risorgimento



Ultimi ritocchi alla vigilia dell'inaugurazione - domani, 12 dicembre alle 18 - della Mostra fotografica al Museo del Risorgimento dedicata a Ivo Saglietti,[1] il fotoreporter vissuto a lungo in Piemonte, morto a Genova lo scorso 2 dicembre al 75 anni per una grave malattia. I cinquantatre scatti esposti non hanno la presunzione di raccontare i vissuti professionali di una carriera pluriennale, ma offrono comunque uno spaccato importante di un lavoro che per Saglietti è sempre stato la rappresentazione di una passione e di una missione per affermare i diritti umani e civili. Il suo "sguardo nomade", la vita da nomade di Ivo Saglietti in ogni angolo del pianeta, una vita che merita di essere conosciuta, racconta il coraggio della denuncia unito alla capacità quasi poetica di fissare in uno scatto la Storia con le sue sofferenze o con le sue gioie liberatorie. Dunque, lo sguardo nomade è un saggio su una parte di esperienze vissute in oltre quarant’anni di carriera: dall’inizio delle rivolte in Centro America –Cile Perù – ad Haiti e poi il vicino Oriente e Mar Musa in Siria. Lavori in assignement come quelli per il “New York Times Magazine, Time, Der Spiegel, Newsweek” a collaborazioni con prestigiose agenzie di fotogiornalismo come “Sipa Press, Stern e Zeitenspiegel”.

La mostra curata da Tiziana Bonomo, organizzazione e supervisione di Michele Ruggiero, presidente de La Porta di Vetro, nasce con il sostegno del Consiglio regionale del Piemonte e del Comitato Diritti umani e civili in partnership con Intesa San Paolo, con il patrocinio della Città di Torino e della Città metropolitana di Torino, in collaborazione con ArtPhoto e l'estrema disponibilità organizzativa del Museo Nazionale del Risorgimento.








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