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Aristotele al NASDAQ per una new entry diversa: Anthropic

di Gian Paolo Masone


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C'è una crescente frenesia attorno al prossimo sbarco di Anthropic, azienda creatrice del performante chatbot Claude, sul NASDAQ. Si parla di cifre vertiginose - forse oltre i 50 miliardi di dollari di capitalizzazione - per la creatura dell’italo-americano Dario Amodei che si propone di cambiare in profondità il mondo dell’Intelligenza Artificiale.

Alcuni ritengono che l’aspettativa tragga origine dal personaggio Amodei, che si è allontanato da OpenAi in disaccordo con la svolta profit della società nata come laboratorio sperimentale, ed è stato tra i pochi CEO del settore tech a non rendersi strettamente funzionale ai disegni di Trump; a scanso di racconti ingenui e suggestivi, va tuttavia segnalato che la nuova società si è avvalsa di forti investimenti di molte Big Tech tra le quali Microsoft e Nvidia e che, pertanto, non può essere considerata del tutto fuori dal sistema.

 

Due rivoluzioni sotto il segno dell'Etica della Virtù

È ormai certo che, dietro al clamore finanziario, si nascondano due rivoluzioni silenziose che affascinano gli investitori. La prima è una innovativa struttura di governance: il cuore pulsante di Anthropic non sarà un consiglio di amministrazione tradizionale, ma un Long Term Benefit Trust. Un gruppo di "saggi", che non potranno possedere titoli della società e che si ergeranno a custodi etici contro la fame di guadagni immediati degli azionisti, detenendo persino il potere di sciogliere il CdA.

La seconda inaspettata novità è costituita dall’assoggettamento degli algoritmi dell’azienda a una sorta di meta algoritmo etico.

Qui possiamo parlare di una rottura filosofica in quanto l'AI di Amodei funziona muovendosi in sintonia con un concetto antico come quello dell'Etica delle Virtù: si tratta del ritorno di Aristotele e San Tommaso nel cuore della Silicon Valley. L’Etica di Aristotele e poi di Tommaso non era, in realtà, scomparsa perché, ad esempio, negli anni '50 era stata resuscitata da G.E.M. Anscombe che se ne era avvalsa per criticare l’assegnazione del premio Nobel per la Pace al Presidente Harry Truman che, sia pure per evitare i maggiori lutti che la prosecuzione della guerra contro il Giappone avrebbe comportato, aveva assunto la decisione di far esplodere bombe atomiche su Hiroshima e su Nagasaki.

L’Etica delle Virtù non permette, infatti, di considerare un’azione come buona se, contemporaneamente, non siano buoni l’intento (dare da bere a un torturato perché si possa continuare a torturarlo non può essere considerato un fatto buono), buona l’azione stessa (esistono delle azioni cattive in sé che non vanno mai poste in essere), e appropriato il rapporto con le circostanze (sempre per citare esempi classici: è giusto restituire un oggetto al proprietario, ma non è giusto restituire un coltello al proprietario in stato di ubriachezza). L’interrogativo che rivolge agli umani l’etica delle virtù non è più “cosa dover fare”, ma “come vogliamo essere”; le scelte sono viste come frutto di una disposizione stabile, dell’habitus di un agente che sceglie di uniformarsi costantemente a certi standard valoriali che, per lo stagirita e l’aquinate, erano compendiati nel diritto naturale.

L’agente artificiale animato dalla AI di Anthropic non si accontenta quindi di obbedire solo alle regole o solo di massimizzare i risultati, ma cerca di incarnare una "buona condotta" ispirata a certi valori.


Corto circuito passato-futuro

Resta da chiedersi come sia possibile questo inatteso cortocircuito tra passato e futuro. Oltre a una possibile scelta morale, una ragione che favorisce l’ingresso dell’etica delle virtù nel mondo degli algoritmi risiede nel minor numero di istruzioni da caricare nell’hardware rispetto a quelle che comporterebbe sia l’approccio etico utilitaristico (azione dettata dal fine) che quello normativo (azione dettata dal dovere) per i quali, per ogni immaginabile situazione, si dovrebbe prevedere una istruzione del tipo “se succede questo, fai questo”.

Nel caso di adozione di un modello Etica delle Virtù, un numero più limitato di algoritmi, nella varietà delle situazioni, deve, quasi come in una coscienza, confrontarsi con dei modelli valoriali raccolti in una Costituzione che svolge la funzione di meta algoritmo e vaglia il funzionamento degli algoritmi sottostanti.

Uno schema siffatto comporta quindi il “semplice” immagazzinamento di azioni meritevoli di essere seguite che, nelle singole situazioni, funzionano come modelli ispiratori: un tale procedura di confronto dà vita a uno schema di funzionamento congeniale alle moderne reti neurali particolarmente performanti in fase di apprendimento-addestramento. Il risultato si traduce in comportamenti e risposte più flessibili rispetto a quelli offerti delle altre AI.

A propria volta, la Costituzione, che nel mondo Anthropic funge da Legge Naturale Digitale affonda le proprie radici in documenti quali la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell’ONU, i principi di fiducia e sicurezza di Apple e in altri importanti documenti anche non occidentali; ogni algoritmo deve inoltre verificare se il proprio funzionamento sia conforme a tre principi:

·       Helpful, utile

·       Honest, onesto

·       Harmless, innocuo

La capacità di individuare il modello giusto per una specifica situazione, piuttosto che l’applicazione cieca di una norma, farà fare alla AI di Anthropic applicata ai robot un significativo salto verso l’umano.

Anthropic sta percorrendo la strada che sta già portando alla crescente diffusione di agenti artificiali che si comportano come un uomo buono e che si potranno perfino avvalere di una postura compassionevole; un tale atteggiamento, è bene sottolinearlo, rimarrebbe però un atteggiamento “imitato” e non elaborato in proprio perché proveniente da una entità che non è destinata a fare i conti con la sofferenza, la morte e le emozioni.

… E l’empatia?

Sappiamo però che la relazione che arricchisce l’umano nasce dalla reciprocità e dal gioco delle emozioni che si confrontano. Non basta fare la cosa giusta: conta anche farla con empatia accompagnata e sorretta dall’emotività.

Ad oggi si legge che, nelle situazioni in cui il rapporto umano gioca un ruolo importante, quali l’assistenza agli anziani o ai bambini, gli agenti artificiali non funzionino (ancora?) bene, mentre invece sembra che gli stessi agenti possano funzionare al top nelle situazioni che non comportino un rapporto così profondo con le persone.

Resta il fatto che, allo Show digitale - che per il NASDAQ prende il posto della cerimonia della campana di Wall Street - che accompagnerà l’ingresso di Anthropic tra le società quotate meriterebbero di partecipare a pieno titolo anche Aristotele e Tommaso.

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