Sciopero generale della Cgil, almeno diecimila in piazza
- La Porta di Vetro
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Diecimila persone, secondo gli organizzatori, in corteo stamane a Torino, in occasione dello sciopero generale proclamato dalla Cgil contro la manovra economica del governo sfociata in una legge di bilancio che trascura i reali bisogni del Paese, a cominciare dalla lotta alla povertà che negli ultimi dieci anni ha fatto registrare un incremento del 43 per cento. Secondo la Cgil, l'Italia vive in una fase di stagnazione che rischia di diventare cronica. I dati Istat resi noti lo scorso ottobre sono inequivocabili: il 9,8% degli italiani, pari ad oltre 5,7 milioni di persone e 2,2 milioni di famiglie (8,4% dei nuclei) - vive in condizioni di indigenza. Un popolo di cui nessuno sembra occuparsi, che sembra destinato all'oblio, nell'indifferenza di chi, all'opposto, un giorno sì e un altro ancora privilegia il culto della personalità, raccontando favole sull'occupazione. Occupazione che ristagna e che fa registrare aumenti microscopici per "merito" del lavoro povero, sotto pagato, dove si privilegia lo sfruttamento intensivo della manodopera agli investimenti. E che non offre posti di lavoro dignitosi ai giovani. A tutto ciò il governo contrappone argomenti propagandistici che non si coniugano alla realtà dei fatti, è quanto da mesi continua a ripetere il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini, sottolineando anche l'inadeguata politica fiscale adottata dal ministro dell'economia Giorgetti.
La manifestazione a Torino si conclude in piazza Castello, con gli interventi di Federico Bellono, segretario generale della Cgil Torino, Vilma Gaillard, segretaria generale della Cgil Valle d'Aosta e Tania Scacchetti, segretaria generale nazionale dello Spi Cgil.













































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