L'APPUNTAMENTO DI OGGI. Torino, Tempio Valdese ore 16 per "Fare comunità"
Per celebrare la Giornata universale dei Diritti umani del 10 dicembre, l'Associazione Mosaico, presieduta da Colette Nijasse Meffire, ha organizzato alle 16 di oggi, 11 dicembre, al Tempio Valdese di Torino, una conferenza dal titolo propositivo: “Fare Comunità – Mediare per prevenire il conflitto sociale”.
Obiettivo generale della conferenza è favorire la diffusione della cultura della mediazione sociale come fattore di prevenzione e contrasto alle discriminazioni e come strumento di facilitazione all’accesso ai diritti e risoluzione dei conflitti sociali. La giornata sarà l’occasione per far dialogare con esperte e esperti di mediazione sociale connessa a tematiche eterogenee ed intersezionali. L'iniziativa sarà aperta dai saluti istituzionali di Abdullahi Ahmed Abdullahi, presidente della commissione consiliare contro razzismo del Comune di Torino. Moderati da Berthin Nzonza, direttore dell'associazione Mosaico, seguiranno gli interventi . di Jimmy Fakourou, coordinatore del servizio di mediazione sociale e familiare del comune di Saint-Quentin in Francia, di Elisabetta Svolacchia e Hamdi Ali Farah dell’Associazione Mosaico, di Hanane Makhloufi, di Ivano Casalegno dell’associazione Arteria Onlus, di Gerardo Mazzaferro ed Emma Ituriaga dell'Università degli Studi di Torino.
La Giornata Mondiale dei Diritti Umani prese corpo il 10 dicembre del 1948, 75 anni fa, quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Ma occorsero due anni, era il 4 dicembre, per trasformarla in una giornata condivisatutti da gli stati membri e tutte le organizzazioni coinvolte. Ma in quei giorni di dicembre del 1950, per la verità furono in pochi ad accorgersi del valore della risoluzione delle Naizoni Unite: incombeva la guerra di Corea, con l'esercito cinese che premeva sul 38° parallelo, e il presidente americano Truman annunciava un imponente piano di riarmo per contrastare le minacce dell'Unione Sovietica di Stalin, mentre in Europa si discuteva la ricostituzione dell'esercito tedesco e circolava il nome del generale Eisenhower (destinato a diventare il nuovo presidente Usa) al comando di un numero consistente di divisione per contrastare il pericolo dell'oltre cortina.
Negli anni, invece, ci si rese conto dell'importanza di quel documento che, come ha ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha avuto il merito "nell’anteporre all’esercizio del potere l’inalienabile dignità inerente alla persona. Ciò ha consentito di costruire un’architettura internazionale improntata al rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali di ogni essere umano". Senza diritti umani – universali e interdipendenti – non esistono né libertà né giustizia, né pace duratura né sviluppo sostenibile, ha aggiunto il Capo dello Stato.
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