300 mila in piazza per la Pace e per dire stop al massacro a Gaza
- La Porta di Vetro
- 7 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 8 giu

Trecentomila: sei volte le attese, le speranze, la convinzione di essere nel giusto chiedendo di fermare l'eccidio che quotidianamente si consuma nella Striscia di Gaza e di mettere un freno alle prepotenze sempre più violente dei coloni israeliani nella Cisgiordania occupata. Un colpo d'occhio eccezionale dal cielo e dalle vie romane in cui la folla si è unita per un comune sentire.
La piazza, tra uno sventolio di bandiere per la Pace, striscioni dietro ai quali si è ingigantita la voce delle giovani generazioni protagoniste di un grande momento di passione solidale dalla parte dei più deboli, ha così risposto da tutta Italia all'appello del Partito democratico, del Movimento Cinque Stelle, di Alleanza Verdi e sinistra, in una unità ritrovata per la Palestina.[1] Il corteo, con i testa i vertici dei partiti, da Elly Schlein e Giuseppe Conte a Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, è partito da piazza Vittorio Emanuele sulle note di "Bella Ciao" per proseguire scandendo "Siamo tutti palestinesi", "Palestina libera", "Non si uccidono i bambini, e ricordando le responsabilità dello Stato di Israele di una guerra asimmetrica, nata dalla volontà di una vendetta cieca che di giorno in giorno ha preso la piega di uno sterminio di esseri umani inermi, indifesi, sui quali per mesi l'Occidente si è girato dall'altra parte per il timore di cadere nell'antisemitismo, l'alibi double face su cui fa leva il criminale Netanyahu per mettere il bavaglio alle critiche da qualunque parte esse provengano.






Ma il mondo, per usare le parole di Elly Schlein non può rimanere a guardare e non può farlo l'Unione europea" e, per effetto transitivo, è inaccettabile che sia paralizzato il governo Meloni, incapace fino ad oggi di condannare l'azione militare di Israele e di chiedere al pari di altri leader di grandi paesi europei il riconoscimento dello Stato di Palestina.
Dal palco, sulle note della tromba di Paolo Fresu, la folla in piazza San Giovanni ha sentito scorrere lungo schiena un brivido di umanità irripetibile. Fresu, seguiamo il pensiero del Baccelliere, "è un musicista meraviglioso, che esprime una grande passione civile". Passione e impegno che ha testimoniato anche oggi a Roma, dove centinaia di migliaia di persone hanno riportato al centro del nostro comune sentire una sola voce e un'unica volontà: dire basta alla carneficina di Gaza.










Note
Servizio fotografico a cura di Pierino Crema
Commenti