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Detto in pochissime parole... Schlein, di' qualcosa di umano

di Indiscreto controcorrente


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Elly Schlein si ritrova presa tra due fuochi, dopo la recente uscita al Congresso dei socialisti europei. Infatti, è visibile ad occhio nudo che la segretaria del Pd sia caduta, da una parte, nella rete della presidente Meloni, che non aspetta altro di risolvere le diatribe politiche o con il metodo della sora Cecioni di impareggiabile memoria o con i corpo a corpo della peggiore rissa verbale in cui eccelle per i suoi vocalizzi che passano dal gutturale allo stridulo in un amen, grazie ad un timbro vocale che non ha oggettivamente eguali e di cui può ringraziare madre natura; dall'altra, sia caduta nelle secche agitate - ossimoro da brivido - della base esasperata per il mancato rinnovamento del partito, mentre i controllori delle tessere, i famosi cacicchi - sono sempre in agguato per riprendersi ciò di cui si sentono defraudati dal giorno del suo arrivo al Nazareno.

A nessuno sfugge che i due aspetti - opposizione politica e gestione del partito - siano strettamente connessi. Come non sfugge più a nessuno che le critiche al governo Meloni rischiano di diventare una mera e impotente litania, una enumerazione stantia di ciò che non funziona nel Paese, se non si saldano a una proposta politica alternativa con il coinvolgimento dal basso, in cui i circoli e il territorio, nella loro versione operativa e di mobilitazione, diventano parole cariche di significato credibile.

Non è necessario che dica qualcosa di sinistra, per dirla alla Nanni Moretti, ma che le sue parole si avvicinino il più possibile alla vita delle donne e degli uomini in nome di cui parla, perché se li si depriva di quella umanità che reclamano, si finisce per cadere, caduta esiziale ed esistenziale, nel peggiore difetto che si può addebitare alla politica. In particolare, a chi sostiene di fare buona politica.


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