Sinodo: deciso cambio di passo per la Chiesa italiana
- Luca Rolandi
- 14 ore fa
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Nuove aperture impresse nel nuovo documento Lievito di pace e di speranza
di Luca Rolandi

Il Cammino sinodale delle Chiese in Italia, nel documento intitolato “Lievito di pace e di speranza” è tracciato. Il Documento di sintesi composto da tre parti, “Il rinnovamento sinodale e missionario della mentalità e delle prassi ecclesiali”, “La formazione sinodale e missionaria dei battezzati” e “La corresponsabilità nella missione e nella guida della comunità” con 75 proposte totali, è stato approvato a larghissima maggioranza sabato 25 ottobre dai circa 900 delegati della terza Assemblea sinodale, tappa finale del cammino iniziato nel 2021, in piena pandemia. Ogni delegato, che ha espresso il proprio voto, in modalità elettronica e a scrutinio segreto, scegliendo tra favorevole” (placet) o “non favorevole” (non placet), sulle proposte il voto – elettronico e a scrutinio segreto – ha riguardato l’intero testo e le tre sezioni in cui è articolato: 124 proposizioni complessive, frutto del confronto emerso nella seconda Assemblea e rielaborato con il contributo della Presidenza Cei, del Comitato sinodale, del Consiglio Permanente, degli Uffici e delle Regioni ecclesiastiche.
Le parole del cardinale Zuppi
“Una volta che oggi questa Assemblea ha congedato il testo con il suo voto – ha affermato il card. Matteo Zuppi, presidente della Cei -, è ora compito dei Pastori assumere tutto, individuare priorità, coinvolgere forze vecchie e nuove per dare corpo alle parole. Collegialità e sinodalità”. La prossima Assemblea generale della Cei, in programma a novembre 2025, sarà interamente dedicata alla discussione del Documento, che ora diventa riferimento centrale per l’elaborazione di orientamenti e delibere. Il Consiglio Permanente ha disposto la creazione di un gruppo di vescovi che, con il sostegno degli organi statutari, guiderà questa fase di recezione e discernimento.
Fino a qui la cronaca. Ora bisogna pensare alle ricadute di un documento che non arriverà tanto in fretta alle comunità cristiane e alle diocesi alle prese con situazioni complicate: mancanza di vocazioni e preti, accorpamenti di parrocchie, difficoltà a coinvolgere i laici credenti nella gestione non solo materiale, ma anche spirituale di vaste comunità. Insomma, un passo avanti è stato fatto ma molto è ancora da scrivere e interiorizzare. Da sottolineare un richiamo forte con l’ammissione che finora sulla lotta agli abusi del clero e alla piaga della pedofilia ci sono state “criticità, resistenze e dinamiche sedimentate che talvolta hanno contrastato la corretta attenzione e salvaguardia verso i minori e le persone vulnerabili”.
Omosessuali e transgender, la questione rimane spinosa
Tra le aperture più rilevanti nel documento si parla delle parrocchie italiane aperte all’accoglienza e all’accompagnamento di persone omosessuali e transgender, e delle persone in situazioni affettive “irregolari” (divorziati risposati, conviventi, persone impegnate in un’unione civile…). È stato uno dei punti sui quali si era incagliata e divisa l'assemblea sinodale della Chiesa italiana che si era tenuta nella primavera scorsa e per questo tutto era stato rinviato ad ottobre. Una delle proposte che ha scatenato un ampio dibattito tra progressisti e conservatori, dice che “le Chiese locali, superando l'atteggiamento discriminatorio a volte diffuso negli ambienti ecclesiali e nella società, si impegnino a promuovere il riconoscimento e l'accompagnamento delle persone omoaffettive e transgender, così come dei loro genitori, che già appartengono alla comunità cristiana”. Mentre un’altra proposta, a questa collegata, esorta le chiese locali e le Conferenze episcopali regionali a promuovere “percorsi di accompagnamento, discernimento e integrazione nella pastorale ordinaria di quanti desiderano fare cammini di maggiore integrazione ecclesiale, ma sono ai margini della vita ecclesiale e sacramentale a causa di situazioni affettive e familiari stabili diverse dal sacramento del matrimonio (seconde unioni, convivenze di fatto, matrimoni e unioni civili, etc.)”.
Valorizzare il ruolo delle donne
Il Documento tocca numerosi aspetti oggetti di dibattito, anche molto acceso, in questi anni: il ruolo delle donne nella Chiesa da rafforzare in maniera decisa. I laici da affiancare ai parroci (sempre di meno) per la guida delle parrocchie attraverso l’istituzione di «gruppi o équipe ministeriali (diaconi, laiche e laici, sposi, consacrate e consacrati) o “animatori di comunità”». Lo studio di una riforma dei seminari dei quali bisogna verificare “l’efficacia formativa dell'attuale forma e struttura”. Ma anche il ripensamento «del servizio di assistenza spirituale alle Forze dell'Ordine e alle Forze Armate» e l’invito alle diocesi a sostenere “iniziative per il disinvestimento dagli istituti di credito coinvolti nella produzione, nel commercio di armi e per il bando al possesso e all'utilizzo di arsenali nucleari e per l'obiezione di coscienza”.













































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