Il governatore Visco spiega il Mes e lo contestano
Aggiornamento: 12 gen 2023
di Pietro Terna
Il Governatore Visco, intervistato da Tonia Mastrobuoni in una delle sessioni del Festival dell’economia di Trento[1], ha svolto in modo sobrio e misurato una grande lezione di economia, che vale la pena di ascoltare con attenzione. Prima di tutto, ha affrontato il tema del ruolo delle Banche centrali di fronte ai temi dell’innovazione e della sostenibilità, con una risposta molto tecnica, ma anche convincente, in quanto centrata sulle competenze degli Istituti centrali: potenziamento dell’azione di vigilanza, con una nuova attenzione alla qualità degli impieghi degli attivi delle banche, ad iniziare dai propri, utilizzando in modo innovativo gli stress test. Ha spiegato i nuovi criteri ESG (Environment, Social, Governance) utilizzati, affrontando l’affidabilità degli indicatori e dei dati che li compongono. Sul Recovery Fund, ha sottolineato che metà degli impegni dovrebbe essere verso il digitale e l’ambiente, con forti investimenti materiali e per la formazione.
Un discorso universalmente accettabile per la concretezza, accompagnato da una profonda analisi degli squilibri territoriali nazionali. Ha anche ben tratteggiato la situazione internazionale e l’eccesso di risparmio, con la conseguente realistica difficoltà di formulare previsioni, pur dovendo guardare avanti.
Visco ha anche parlato del MES. Ha ricordato che sul fondo cosiddetto salva Stati, noto anche come MES (Meccanismo Europeo di Stabilità), era intervenuto in una audizione a dicembre, prima dell’esperienza della Covid. Allora aveva sottolineato che il MES è stato disegnato per shock asimmetrici (nota: quelli che colpiscono solo una parte dei paesi, al limite uno solo) e che, nel momento in cui viene utilizzato, sono necessarie efficacia e tempestività negli interventi. Eventuali contrasti, tra chi concede l’intervento e chi lo riceve, possono generare effetti di stigma (nota: creazione di una immagine negativa). Ha aggiunto, con lieve ironia, che il dibattito intorno ai cambiamenti del MES, a gennaio-febbraio, era “leggermente esagerato”.
I campi di utilizzo
Il MES è governato dai ministri dell’economia e delle finanze dei Paesi dell’Unione Europea, non è uno strumento inserito nelle regole dell’Unione Europea, è uno strumento di pronto intervento, per le emergenze. Ora lo shock è simmetrico, riguarda tutti, non come nel caso di Grecia, Portogallo e Irlanda, allora asimmetricamente in difficoltà. In quegli interventi erano inoltre presenti anche il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Centrale Europea, formando la famigerata troika con la Commissione Europea. Ora FMI e BCE non sono sulla scena, la troika non esiste. Il MES è utilizzabile per interventi in campo sanitario, senza condizionalità salvo il dar conto che gli interventi realizzati. C’è un punto fondamentale: è un prestito vantaggioso rispetto al mercato. Certo, per rafforzare la sanità, incrementando le strutture, gli operatori, le azioni territoriali, i mezzi si possono trovare sul mercato… costeranno un po’ di più. Se si vuole alleggerire il nostro impegno sul mercato, ci sono i fondi del MES, perché non usarli? L’unico problema potrebbe essere quello dello stigma, ma collegato a un cattivo utilizzo dei fondi e a una cattiva comunicazione. Certamente però ci sarebbe un problema se i Paesi che hanno impegni in campo sanitario non trovassero in larga parte un modo per utilizzare quel fondo e restasse soltanto un paese in campo; per questo, serve accordo all’interno del governo del MES, per far sì che chi utilizza i fondi lo faccia in ogni caso senza nessuna conseguenza negative.
I progetti "creativi"
Un discorso lineare, prospettando vantaggi e qualche rischio, grazie Governatore! Invece, apriti cielo! Il Governatore è stato accusato di essersi intromesso in questioni che non fanno parte del suo ruolo istituzionale; oppure le sue parole sono state forzate, utilizzandone solo la parte positiva o quella cautelativa. Un terribile specchio di comportamenti infantili! Mi piacerebbe poter chiedere a Di Maio, Crimi, Di Battista, e a tanti altri, senza preavviso, che cosa è lo stigma e che cosa è uno shock asimmetrico! Per contrasto, annoto che nessuno “strilla” leggendo che i ministeri hanno dato il largo alla fantasia proponendo di utilizzare le risorse del Recovery fund in modi assai creativi, ma a dir poco improduttivi. Un elenco è circolato a metà settembre, poi è stato smentito dal presidente Conte, ma non era una fake news, trattandosi di un rapporto con centinaia di proposte (557 per la precisione, controllando il foglio Excel che le contiene), del tutto disconnesse2. Quello sì è un rischio per lo stigma! Note
1L’intervento del 28 settembre è online nel sito di Radio Radicale, a https://www.radioradicale.it/scheda/616742/15-edizione-del-festival-delleconomia-di-trento-crescita-finanza-e-sostenibilita; si trova anche nel sito del Festival dell’economia cui si arriva anche dal sito della Banca d’Italia (dal minuto 39, Visco parla di MES),https://www.bancaditalia.it/media/notizia/intervento-del-governatore-ignazio-visco-al-festival-dell-economia-di-trento-2020/.
2https://www.ferpress.it/wp-content/uploads/2020/09/Elenco-progetti.pdf, oppure scaricabile cercando in Google “Elenco_dei_progetti_presentati_Recovery_Fund_13230544.xlsx”
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