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Guerra Ucraina-Russia: tempo regalato e tempo perduto

di Michele Corrado



Il Presidente Volodymir Zelensky guida da oltre due anni la resistenza ucraina all’invasore russo. Nessuno si sarebbe aspettato che la guerra avrebbe potuto prendere una piega di logoramento con il sostegno occidentale, o meglio dei Paesi Nato, che ha permesso all’Ucraina di sopravvivere nel vero senso della parola. Questo tempo, ad oggi di oltre 24 mesi, che pare lunghissimo, ma inesorabile nel suo scorrere, ha provocato tre principali effetti:

-   il contenimento dell’espansionismo russo che mira a ristabilire confini ed aree di influenza simili a quelli ante 1917;

-   il logoramento, inaspettato, delle Forze Armate convenzionali russe;

-  il coinvolgimento, non solo economico, dei Paesi Nato in un conflitto di guerra guerreggiata che non si pensava potesse ancora avvenire sul territorio europeo.

Il tempo è una risorsa non rigenerabile una volta consumato e gli ucraini ne hanno già “regalato” oltre due anni con concrete possibilità di un ulteriore continuo aumento. E il primo ad esserne consapevole è lo Stato Maggiore delle Forze armate russe. Ma, anche gli ucraini su cui poggia interamente il peso di distruzioni e pedaggio di vite umane.

Nella condotta delle operazioni terrestri, dottrinalmente, il tempo è sempre a favore di chi è in difensiva sul proprio territorio; pertanto lo sforzo compiuto da Mosca, di nuovo in parziale offensiva, non potrà esprimersi che per un tempo limitato. Se il sistema difensivo approntato dagli ucraini in questi mesi invernali regge, è plausibile che, una volta dotati di Forze aeree adeguate, gli ucraini possano contenere la vera nuova offensiva russa della prossima primavera-estate. Se ciò avverrà consentirà all'Occidente di godere di un ulteriore tempo per ridefinire ruoli e competenze nel sistema difensivo soprattutto europeo.

Ovviamente gli ucraini non combattono per questo scopo, sebbene la loro aspirazione è quella di entrare nella Nato e nell'Unione Europea, ma nelle operazioni militari terrestri è uno dei primi effetti collaterali e non può essere ignorato. Ciò non vuol dire che si confidi nel protrarsi di questa situazione che avrà comunque una fine, come qualsiasi campagna militare, se non altro perché l'umanità confida di non arrivare a soluzioni estremi come la guerra nucleare. Ma non si può sottacere che per noi “occidentali”, almeno in apparenza, molto poco del nostro quotidiano sia cambiato dal 24 febbraio 2022. Almeno sul piano psicologico. Sulla qualità di vita il discorso cambia: i ceti meno abbienti hanno registrato una netta caduta per l'aumento di tariffe e del tasso d'inflazione.

Dopodiché, ora si ha la sensazione che la guerra in Ucraina sia diventata marginale, secondaria, proprio per il limitato coinvolgimento psicologico, indiscutibile effetto dell'altrettanto limitato peso politico-militare, dacché lo sforzo fondamentale è dato dagli americani e dagli inglesi, con l’apporto della Polonia per la gestione del flusso dei profughi. E ciò fa sì che il tempo che scorre, nella nostra percezione, non sia guadagnato, ma perduto. Grazie a questa interpretazione, tutta la guerra in Ucraina si avvia ad essere percepita come una inutile perdita di tempo. I russi hanno cominciato a comprendere questa nostra aliena (per loro) mentalità che non desidera, come hanno già detto in molti, la Pace, ma lo “stare in pace”, che è cosa molto diversa. E, peraltro, non facilita anche lo sforzo diplomatico per raggiungere la Pace.

Permettersi di alienarsi dalle dispute internazionali appaltando questo compito agli americani è risultato comodo per decenni (e ha permesso un inevitabile strapotere degli alleati), ma attualmente gli equilibri si stanno evolvendo e non solo nell’Europa centrale.

Per tornare al “tempo regalato” dagli ucraini, le loro Forze terrestri hanno organizzato la lunga linea di contatto con il nemico (oltre mille chilometri), su tre linee difensive successive; le prime due di logoramento/ assorbimento della spinta offensiva avversaria e la terza di irrigidimento finale. Nella pratica hanno replicato quello che le Forze russe hanno realizzato per contenere la contro-offensiva ucraina della scorsa estate. Il concetto del logoramento è quello di scambiare spazio per tempo al fine di esaurire lo sforzo avversario all’interno della striscia di terreno organizzato a difesa per questo scopo. Gli esiti, guardando a ciò che accade al di là dell'Atlantico, restano ovviamente un grosso punto interrogativo.

 

*Col. (aus.) Esercito Italiano

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