Giorgia, maestra propagandista del giorno dopo...
- La Porta di Vetro
- 26 ago
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Dal Meeting di CL a Rimini, stralci dell'intervento della Presidente del Consiglio ripresi dalle agenzie. Su Gaza, Israele e dintorni: "Non abbiamo esitato un solo minuto a sostenere il diritto all'autodifesa di Israele dopo l'orrore del 7 ottobre, ma allo stesso tempo non possiamo tacere ora di fronte a una reazione che è andata oltre il principio di proporzionalità....".
Domanda: quale doveva essere il limite della proporzionalità per non andare oltre, dopo l'orrore procurato da Hamas? La legge del taglione? Quella dei nazisti, dieci per uno? A muzzo, per usare un'espressione dialettale che lascia mano libera di fare e disfare a secondo dell'umore del momento? Venti per uno, raddoppiando la modalità nazista per non appiattirsi su quell'inarrivabile orrore, e contemplando anche i soldati di Israele che cadono in una guerra a senso unico, più simile a una carneficina, specchio di uno scontro impari? O che altro, osservando con ragionieristica pignoleria che i morti (sono esclusi i dispersi e i feriti gravi) a Gaza sono arrivati a una cifra che fatichiamo persino a scrivere, mentre Netanyahu proclama che non vi sarà tregua e che l'offensiva continua?
Infine, se la Presidente del Consiglio aveva, ha, così chiaro in mente la cifra da attribuire alla proporzionalità, perché non l'ha trasmessa al premier Netanyahu? O all'ambasciatore di Israele a Roma?
Altro cavallo di battaglia, l'Unione Europea su cui ha affermato, parola più, parola meno: L'Europa "è sempre più condannata all'irrilevanza geopolitica, incapace di rispondere efficacemente alle sfide di competitività poste da Cina e Usa, come ha giustamente rilevato Mario Draghi da questo palco». Critiche che condivido "così tanto da averle formulate io stessa molto spesso negli anni, tanto da venire criticata aspramente anche da chi oggi si spella le mani".
Domanda: Di chi parla a proposito di mani spellate? Ma non è lei a Palazzo Chigi da tre anni? Non è lei che si interfaccia, come si ama dire oggi, con i principali leader europei; che ad ogni summit internazionale non si nega le "faccine" diventate iconiche sui media di mezzo mondo? E in questi tre anni, a parte sorrisi e abbracci di circostanza a favore di fotografi e telecamere con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, che cosa ha scambiato? Le ha ricordato le critiche di cui parla e che nessuno oggi ricorda? Ci fermiamo qui per carità di patria e per non provocare ulteriori danni al fegato nostro e degli italiani, o almeno a danno di quanti che mal digeriscono anche con il bicarbonato (preso di spontanea volontà e non come l'olio di ricino dispensato nel Ventennio) le chiacchiere di chi ha sempre ragione il giorno dopo.













































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