Muliere: "Spiragli positivi per l'ex Ilva, ma rimane l'incognita sulla partecipazione del privato"
- Alberto Ballerino
- 19 ore fa
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Intervista al sindaco di Novi Ligure, dopo la videoconferenza con il ministro Urso, presenti il sindaco di Racconigi e la Regione Piemonte
di Alberto Ballerino

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha avuto un incontro in videocollegamento con le istituzioni territoriali piemontesi sul futuro di Acciaierie d'Italia, ex Ilva, con particolare attenzione alla situazione degli stabilimenti di Novi Ligure e Racconigi. Presenti la vicepresidente e assessore al Lavoro della Regione Piemonte, Elena Chiorino, il sindaco di Novi Ligure, Rocchino Muliere, il sindaco di Racconigi, Valerio Oderda, ed Enrico Bussalino, assessore regionale all’Autonomia, Sicurezza e Polizia Locale, Immigrazione, Logistica e Infrastrutture strategiche.
“Il ministro – dice Rocchino Muliere – ha ribadito che nello stabilimento di Novi Ligure 384 dipendenti sono tornati in produzione, abbandonando così l’idea della formazione. Non aumenta la cassa integrazione, che continua a riguardare 170 persone. In produzione ora si lavorerà a zincatura e manutenzione. Questo perché per il Ministro stiamo andando verso la manutenzione degli impianti con l’obiettivo di attivare il secondo altoforno entro marzo. Qualora la Magistratura sbloccasse il primo impianto oggi sotto sequestro, potrebbero essere tre. Si punta infatti ad arrivare a 4 milioni di tonnellate di produzione entro la fine del 2026.”
Notizie positive per il tavolo nazionale. “Considerato che ci sono i presidi e la situazione rischia di peggiorare anche dal punto di vista della tensione, soprattutto a Genova, dove ci sono stati scontri tra lavoratori e forze dell'ordine, ho chiesto al ministro, come anche i sindacati nazionali, che venga convocato un tavolo a Palazzo Chigi. Mi ha risposto che, partecipando al tavolo anche altri quattro ministri, non può decidere da solo. Stasera però c’è il Consiglio dei Ministri, ritornando Meloni dall’estero, e ha aggiunto che la convocazione del tavolo nazionale è un fatto naturale: quindi si farà. Questo è sicuramente positivo, ho subito parlato con i lavoratori dell’acciaieria e con i sindacati territoriali, con l'intesa di informare anche quelli nazionali. Il fatto che abbiano sospeso lo sciopero a Taranto potrebbe essere un segnale in quella direzione”.
Muliere ha anche posto la questione dell’intervento statale. “Ho anche chiesto al ministro rispetto alla disponibilità dello Stato a intervenire in questa fase. Mi ha risposto che c’è il decreto e i 128 milioni mentre non possono aggiungere altre risorse perché viene impedito dall’Europa. Alla domanda sulla successiva fase di transizione, mi ha detto che se il privato interverrà e richiederà l’intervento dello Stato, quest’ultimo ci sarà. Ma non mi ha detto che se non ci sarà il privato, allora ci sarà lo Stato. È già un passo in più, ma è chiaro che oggi il ministro non prende in considerazione l’ipotesi che non ci siano privati disposti ad intervenire e già questo è un problema. Io spero che il privato intervenga perché non è chiara la situazione rispetto alla gara poiché a preservare l’unità del gruppo ci sono due fondi extraeuropei, ma non si sa se faranno l’offerta. Le altre offerte riguardano solo pezzi del gruppo ma anche in questo caso si conosce ben poco”.
Comunque, nel complesso, il giudizio di Muliere sull’incontro è moderatamente positivo. “Non mi aspettavo grandi novità ma se dovessero convocare il tavolo a Palazzo Chigi sarebbe un piccolo passo avanti, anche se rimangono tutti i problemi rimangono aperti. La ripresa della produzione a Genova e a Novi Ligure è sicuramente un elemento positivo. Il presidio a Novi Ligure comunque va avanti fino alla convocazione al tavolo nazionale”.












































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