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Cede terreno l'esercito ucraino, rischio collasso per Kiev

di Michele Corrado*


Le ultime notizie che filtrano dal Teatro di guerra ucraino non sono confortanti per il Paese guidato dal presidente Zelensky aggredito dalla potenza russa il 24 febbraio del 2022. La mancanza di continuità nel supporto dei Paesi occidentali e degli Stati Uniti, in particolare, ha determinato una crescente difficoltà a contenere l'atteggiamento offensivo di Mosca generalizzato su tutta la linea di contatto del fronte.

Le deficienze delle Forze ucraine riguardano principalmente le munizioni d’artiglieria e la disponibilità di truppe per una adeguata turnazione o sostituzione di quelle impiegate dalla prima ora. Vi è poi il problema della difesa aerea, settore altamente tecnologico, che con l’avvento dei droni ha assunto importanza fondamentale non solo per la difesa di siti, ma anche per quanto attiene alle truppe a terra, anche quelle corazzate.

A questo proposito, sono state diffuse notizie del ritiro nelle retrovie dei carri pesanti da battaglia americani dopo che cinque, sui trenta disponibili, sono stati distrutti con l’ausilio dei droni. Questo conflitto, condotto alla vecchia maniera (basato sul logoramento delle forze, su un terreno pianeggiante), ha la sua grande novità nell’impiego dei droni. Questa nuova forma di tecnologia sta evolvendo la condotta delle operazioni militari verso una insicurezza generalizzata del Campo di Battaglia per le truppe a terra, che hanno bisogno di un costante “ombrello” protettivo che proietta la difesa aerea alle basse quote come uno degli assetti fondamentali per la conduzione di qualsiasi attività operativa.

La disponibilità di risorse in truppe ed artiglierie (oltre all’uso intensivo dei droni), sta consentendo all'esercito russo, in special modo nel settore est del Fronte, di esercitare una spinta lenta, ma inesorabile sulle difese ucraine. Operazione che potrebbe portare a un parziale collasso militare di Kiev, determinando una penetrazione rapida dell'armata russa fin dove riuscirà a controllare il terreno conquistato ed a mantenere comunque una spinta offensiva. Il tutto asservito ad una meticolosa distruzione delle infrastrutture energetiche  tendenti a minare il morale della popolazione ed innescare un clima di sfiducia verso il vertice politico.

Le dimensioni di tale scenario potrebbero poi innescare ripercussioni a livello strategico-militare in campo ucraino, rispetto a quanto ampio e “gestibile” risulterà lo “sfondamento” russo.

Il problema reale ucraino attuale è la mancanza di una prospettiva certa sulla riuscita delle operazioni sul terreno. L’intermittenza del supporto militare occidentale ed un controllo parziale da parte ucraina delle proprie risorse umane, finalizzate all’incremento di truppe disponibili, sta delineando una prospettiva di sconfitta che tende ad aumentare la determinazione russa nella condotta dell'Operazione speciale perseguita da Putin.

 

*Col. (aus.) Esercito Italiano

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