Buon compleanno Beccalossi: uscito dal coma l'ex regista dell'Inter dello scudetto '79-'80
- Vice
- 12 mag
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di Vice

Genio e sregolatezza, come vuole la tradizione per chi indossa nel calcio la maglia numero dieci. Numero a doppia cifra che può diventare immenso, quanto ingombrante per le attese che suscita. Ed Evaristo Beccalossi, al quale quotidiani e social oggi dedicano gli auguri, auguri davvero speciali per il suo 69° compleanno, ha interpretato con estremo accanimento quel ruolo, anche a costo di giocarsi la maglia della nazionale negli anni Ottanta: apprezzato da Enzo Bearzot, ma ritenuto incompatibile con le esigenze del club azzurro, nonostante al suo interno vi fossero suoi compagni di squadra di peso, gli interisti Altobelli, Orioli, Bordon, Marini, il giovanissimo Bergomi. Così la nazionale che avrebbe vinto il Mundial dell'82, arrivò in terra di Spagna con un seguito di polemiche incandescenti, con l'Italia calcistica divisa proprio per la mancata convocazione di "Becca" come del bomber romanista Roberto Pruzzo.

Campione d'Italia con l'Inter nel '79-80 allenato Eugenio Bersellini, uno dei più famosi "sergenti di ferro" che hanno attraversato la storia del nostro calcio dagli anni Sessanta in avanti del Novecento, Evaristo Beccalossi
si è sicuramente divertito in campo con la sua dribblomania che nelle punte estreme lo portava a dribblare anche sé stesso. E tanto ha incantato il popolo neroazzurro disposto a perdonargli le sue improvvise disregolazioni calcistiche per le magie che altrettanto improvvisamente era in grado di regalare, quanto ben disposti erano i suoi compagni di squadra pronti a sacrificarsi in dieci, in attesa che dal suo cilindro magico uscisse il numero giusto per rendere straordinaria anche la partita più ordinaria.
Evaristo Beccalossi è uscito dal coma nei giorni scorsi. Quarantasette giorni in un vuoto pneumatico, dopo essere stato colpito da un malore il 9 gennaio scorso e colpito da emorragia cerebrale. Paure e momenti di sconforto resi pubblici dalla moglie Danila in un'intervista al Corriere della Sera, cui hanno fatto seguito innumerevoli articoli e post sui social, e riportato l'attenzione su uno dei personaggi più apprezzati e amati del calcio italiano degli anni Ottanta.
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