Alberto Trentini, 227 giorni nelle carceri venezuelane
- La Porta di Vetro
- 28 giu
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Sono quattro i vescovi venezuelani che partecipano al Giubileo di Roma, chiamati da Papa Leone XIV in preparazione dell'Anno Santo 2025. La delegazione è rappresentata dai monsignori Polito Rodríguez Méndez (Arcivescovo di Barquisimeto), Carlos Curiel (Vescovo di Carora), Jesús González de Zárate (Presidente della CEV) e Lisandro Rivas (Vescovo di San Cristóbal). Come hanno scritto i media venezuelani "la presenza della delegazione riafferma il l'impegno per il Vangelo e per il popolo fedele, dentro e fuori il Paese. Soprattutto in mezzo alle difficoltà sociali e pastorali che il Venezuela sta affrontando." E dentro il Paese c'è da 227 giorni, isolato nella cella di un carcere alla periferia di Caracas l'operatore umanitario Alberto Trentini. Un'opportunità per la Chiesa venezuelana di rendere concreta con la sua opera di persuasione sul cattolico presidente Maduro la fermezza pastorale con cui Papa Leone XIV invita la cristianità ad affrontare le sfide della Chiesa.
Alberto Trentini lo merita perché non merita il trattamento ricevuto dal Venezuela che lo ha imprigionato mentre era impegnato nella sua missione di cooperante per conto della ong Humanity & Inclusion che segue le persone con disabilità. E non merita che la sua condizione di prigioniero, arrestato con la fumosa accusa di cospirazione contro lo Stato, sia oscurata dalla situazione internazionale che colloca il Venezuela nuovo alleato dell'Iran. Un'alleanza non più simbolica, ma in funzione anti-Occidentale, produttore e fornitore di droni da combattimento e non solo, come ha dichiarato di recente Diosdado Cabello, ministro dell'Interno, della Giustizia e della Pace, cioè la persona giusta per dare risposte certe su Alberto Trentini.
Dichiarazioni che hanno dato fuoco all'immediata reazione della leader dell'opposizione Maria Corina Machado, che continua a richiedere la liberazione dei giornalisti in carcere, ma non ha ancora citato la vicenda di Alberto Trentini. "Il Venezuela è una minaccia" ha detto Machado, esponente di destra, aggiungendo che si tratta di una minaccia per l'emisfero e per gli Stati Uniti. Citazione non gratuita. Secondo alcuni analisti, presto Washington si ritroverà, infatti, di fronte a un classico dilemma dei modelli di conflitto asimmetrico: intervenire preventivamente contro il governo Maduro, assumendosi il costo politico di un'escalation, o lasciare che la minaccia cresca fino a quando l'azione è inevitabile, ma più costosa. Un altro fronte di tensione che non è da ignorare con i precedenti di Trump in materia di intervento armato, ma che potrebbe incendiare l'America Latina.
Morale: Alberto Trentini non può rimanere impigliato in queste oscure operazioni del Venezuela che, tra meno di un mese, avrà nuovamente gli occhi puntati degli osservatori internazionali sulle elezioni amministrative comunali.












































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