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Un Oceano “fondatore”

Aggiornamento: 17 mar 2023

Mercedes Bresso in dialogo con Claude Raffestin


CLAUDE: “Da due giorni abbiamo iniziato la traversata transatlantica a partire dalle Canarie. Se ci pensiamo è sempre emozionante navigare su questo oceano che dal mito di Ulisse all’avventura di Cristoforo Colombo ha sempre animato i sogni degli europei. Dall’Atlantico, che è un paesaggio che cambia di colore a ogni momento, sono usciti il bene e il male che hanno accompagnato tutte le grandi trasformazioni della storia moderna e contemporanea, attraverso le relazioni fra l’Europa e le Americhe.”

MERCEDES: “Anche oggi al centro del dibattito politico in Europa e nel continente nord americano c’è lo stato della NATO, l’alleanza transatlantica che ha contribuito a garantire a noi europei la pace e anche lo sviluppo del secondo dopoguerra. E io mi chiamo Mercedes perché i miei bisnonni emigrarono in Argentina alla fine dell’ottocento, quando l’America Latina sembrava il continente promesso. Ieri ho conosciuto Alejandra una giovane cilena la cui madre, originaria di Sanremo per parte dei nonni, è tornata in Italia per cercare lavoro. L’Atlantico è stato l’oceano della speranza per tutti gli europei che non trovavano più i mezzi per vivere sul nostro continente e per i tanti che sono tornati e tornano ma è stato anche la strada del dramma delle popolazioni africane condotte a forza nel “nuovo mondo”. Anche per questo dovremmo forse averne più cura.”

CLAUDE: “Certo, quando a mezzogiorno il capitano ci dice le temperature dell’aria e dell’acqua mi stupisce sempre di sentire che quella del mare è più alta di almeno due gradi di quella dell’aria. Da un po’ mi sto chiedendo se la resilienza degli oceani non stia finendo… stanno continuando ad accumulare calore…”

MERCEDES: “Siamo forse sulla soglia della fine della resilienza dei grandi ricettori ambientali? I mari sempre più caldi che contribuiscono alla formazione di tifoni e cicloni sempre più imponenti, il surriscaldamento terrestre che perturba il clima e aumenta incendi e fenomeni distruttori, il rischio crescente di conflitti per l’acqua dolce…ci avviciniamo pericolosamente a limiti che non conosciamo davvero?”

CLAUDE: “Il problema è proprio che abbiamo tante domande e poche certezze. Ma l’Atlantico è stato anche la strada della conoscenza delle scienze naturali, come testimoniano il grande viaggio e l’opera di Alexander von Humboldt e di tanti altri scienziati come Darwin o Elisée Reclus per non citare che i miei preferiti.”

MERCEDES: “L’altro giorno a Tenerife abbiamo trovato un punto di osservazione intitolato proprio a Humboldt e ho visto la tua emozione quando la giovane guida ha dimostrato di sapere chi era. Da lì era partito verso il suo viaggio nell’America equinoziale. Ma di questo parleremo ancora…”

CLAUDE: “L’Oceano Atlantico è talmente importante per noi che dovremmo classificarlo tra il patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Sono gli oceani a essere il vero patrimonio comune dei popoli, direi.”

MERCEDES: “È una bella idea, perché sarebbe qualcosa che è di tutti perché non è di nessuno.”


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