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Ucraina, le parole di pace di Francesco cadute su una platea di sordi... e di indifferenti

Aggiornamento: 4 mag 2023

di Beppe Reburdo

La guerra Russia-Ucraina si sta di fatto allargando con morti, feriti, distruzioni ormai immensi. Gli Usa e l'Alleanza Atlantica spingono da tempo, senza interruzione, per un allargamento indiretto del conflitto che purtroppo si sta imponendo. La UE autorizza e di fatto impone l’utilizzo dei fondi PNRR per la produzione di armamenti funzionali all’Ucraina. Putin si sente concretamente sempre più accerchiato, mentre la Polonia viene usata dagli Usa come punto di riferimento, avamposto e piattaforma per il controllo sulla Russia.

Le mediazioni dell'Onu e della Cina di fatto non esistono o sono di mera facciata. La reciproca arroganza e il braccio di forza della Nato, con la UE sempre più marginale e succube, può portare a scenari incontrollabili. In questo contesto è umanamente e politicamente centrale il tentativo di avviare una mediazione da parte del Vaticano e di Papa Francesco stesso così come è stato più che prudentemente annunciato nel ritorno del Pontefice dall’Ungheria.

Il concreto tentativo non è stato minimamente accolto dai Paesi europei e dalla stessa Russia, e tanto meno dal nostro governo come fatto da sostenere sino in fondo, anche con segnali se non di disimpegno almeno di attenuazione degli aiuti militari all’Ucraina tale da spingere Zelensky ad accettare la mediazione. Putin ha risposto con arroganza politica e le due parti hanno poco verosimilmente affermato di non essere state informate. Il segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, ha invece confermato le parole e gli impegni di Francesco. Bisogna assolutamente che il tentativo di mediazione avanzi e in questo senso una netta presa di posizione della Ue e dei governi europei diventa strategica.

Nessuno vuole indebolire l’Ucraina e dare ragione a Putin, ma la guerra va assolutamente fermata usando tutte le mediazioni e trattative necessarie a partire dall’immediato cessate il fuoco nell’interesse delle popolazioni civili e degli stessi militari coinvolti! Non si può più accettare che si continui sulla strada della guerra e a fare della Nato, sempre più a servizio degli Usa, lo strumento armato e con crescente ruolo politico che sottomette la Ue a interessi estranei alla propria storia e ruolo di equilibrio e pace che gli sono propri.

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